Io uccido

Un DJ di radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: «io uccido». Non c’è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c’è.

Il primo romanzo di Faletti si può definire come qualcosa di più di un semplice giallo. Infatti,  per come è articolato e complesso, lo si può tranquillamente categorizzare come un romanzo ottimamente scritto.

Gli svariati personaggi che popolano Io uccido sono scolpiti in ogni singolo dettaglio, in particolar modo nel loro profilo psicologico. Ognuno di loro porta dietro di sé una storia che lentamente si intreccia con le altre e dà vita ad una trama intricata e piena di suspence, alla quale solo un abile scrittore come Faletti può dare un finale degno di nota.

Questo suo intreccio di storie, raccontate ognuna in capitoli differenti, ha portato alcuni di noi ad avere difficoltà nel seguirlo, nonostante sia estremamente coinvolgente e tenga con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.

Che dietro alla trama di questo noir ci sia stato un grosso lavoro lo si evince dai tanti ringraziamenti che lo scrittore fa a fine romanzo. Infatti, la storia che viene narrata è ben strutturata e piena di dettagli che sotto alcuni aspetti mettono paura e angoscia, ma con una serie di colpi di scena molto significativi lasciano a bocca aperta il lettore.

 

A chi vuole leggere un giallo diverso dal solito.