Trama
Pietro Rinaldi ha ottant’anni e vuole essere lasciato in pace. Ormai è convinto che la sua vita sia arrivata al capolinea e, mentre mangia penne all’arrabbiata, riflette su quanto i libri siano meglio delle persone.
Se già fatica a sopportare se stesso, figuriamoci gli altri! Non ha proprio intenzione di avere a che fare con l’umanità… fino a quando, un giorno, nel suo mondo irrompe Diego, il nipotino quindicenne. Lui ha l’entusiasmo degli adolescenti e la forza di chi non si lascia abbattere dagli eventi, neanche da quelli più terribili, e non ha paura di zittire i malumori del nonno.
Da Genova partono in direzione di Roma, a bordo di una Citroën DS Pallas decappottabile su cui sembra di volare. Sul sedile posteriore c’è Sid, l’enorme incrocio tra un San Bernardo e un Terranova – vera e propria calamità.
Ed è così che un viaggio di sola andata si trasforma in un’avventura on the road, piena di deviazioni e ripensamenti, vecchi amori e nuove gioie. Perché è proprio quando credi di aver visto tutto che scopri quanto la vita riesca ancora a sorprenderti.
La citazione degna di nota
C’è un tempo per lasciarsi andare al dolore e un tempo per reagire.
Le nostre riflessioni
La prima parte del libro risulta essere molto divertente, ma pagina dopo pagina il libro perde brio e la storia risulta essere fin troppo scontata.
Uno dei principali temi che vengono trattati è il tema del suicidio, e Licalzi lo descrive molto bene facendoci capire che a suo parere è una forma di egoismo puro. Attraverso le descrizioni dei personaggi, ossia del nonno e del nipote Diego, vengono fuori due caratteri che si trovano agli antipodi. Mentre da una parte abbiamo il nonno, persona cinica ed egoista che a causa della perdita della moglie si vuole togliere la vita, dall’altra abbiamo Diego, il nipote quindicenne che sogna ad occhi aperti e che, nonostante la sua giovane età, dimostra una maturità fuori dal comune.
Ed è proprio Diego e la loro avventura che riporta il nonno alla consapevolezza che, in fondo in fondo, siamo così concentrati su noi stessi da non ascoltarci, da non riconoscere che le cose belle, le persone belle, esistono veramente nonostante la vita ci sottopone continuamente a dure prove.
Nonostante la scontatezza e la fine un pò banale, è sicuramente un libro che racconta un viaggio interiore alla ricerca di se stessi, con uno stile di scrittura veloce, incisivo e diretto, che porta il lettore a non staccarsi mai dalle pagine.
Lo consigliamo a...
A tutti gli adulti.
Le parole chiave del libro
Viaggio
avventura
sentimenti
generazione