Trama
Nella cittadina di Holt, in Colorado, Dad Lewis affronta la sua ultima estate: la moglie Mary e la figlia Lorraine gli sono amorevolmente accanto, mentre gli amici si alternano nel dare omaggio a una figura rispettata della comunità. Ma nel passato di Dad si nascondono fantasmi: il figlio Frank, che è fuggito di casa per mai più tornare, e il commesso del negozio di ferramenta, che aveva tradito la sua fiducia.
Nella casa accanto, una ragazzina orfana viene a vivere dalla nonna, e in paese arriva il reverendo Lyle, che predica con passione la verità e la non violenza e porta con sé un segreto. Nella piccola e solida comunità abituata a espellere da sé tutto ciò che non è conforme, Dad non sarà l’unico a dover fare i conti con la vera natura del rimpianto, della vergogna, della dignità e dell’amore.
La citazione degna di nota
Sai che mio marito parlava così bene di lui. Dad Lewis è una persona da conoscere, diceva. Puoi regolare il tuo orologio su quello di Dad Lewis. E non credo si riferisse al tempo. Sì, disse Mary. È sempre stato affidabile.
Le nostre riflessioni
Il romanzo inizia immediatamente con una situazione drammatica che lascia basiti, ovvero la scoperta da parte del protagonista Dad Lewis di essere un malato terminale. Attorno a lui gravitano le storie di alcuni personaggi, con le loro vite “normali”, i loro drammi e le loro debolezze. Vite che Haruf riesce a rendere uniche e speciali, con la scelta di parole misurate e attente, che sostengono uno stile scorrevole e pieno di delicatezza, capace di instaurare con il lettore una forte empatia.
Dopo aver letto i primi capitoli, carichi di angoscia e malinconia, il libro offre uno spaccato ampio della vita americana e si cominciano a delineare diversi personaggi, sia positivi che negativi. Piano piano le figure dei personaggi vengono fuori dai dialoghi e non dalle descrizioni, e questo ci ha colpito in maniera molto positiva.
Il modo di narrare è estremamente fluido e chiaro, con dialoghi continui che non sembrano nemmeno sotto forma di dialoghi. Infatti si può dire che ricorda molto una sceneggiatura, in quanto non vi sono presenti le virgolette ed è scritto in terza persona, espediente narrativo che comunica al lettore un certo distacco. La mancanza delle virgolette inizialmente può spiazzare e non piacere, ma è sicuramente una strategia comunicativa per poter coinvolgere in maniera ancor più diretta il lettore.
Nonostante i temi trattati siano molto tristi e malinconici, vi sono sicuramente dei momenti dolci e delicati che rendono questo romanzo estremamente reale e coinvolgente. Non è un libro ricco di avvenimenti e colpi di scena, al contrario reca in sé qualcosa di più intimo, concentrandosi sulle relazioni umane e sugli affetti.
Per concludere, una cosa che ci ha colpito molto è il titolo che Haruf ha dato al romanzo. Secondo noi potrebbe riferirsi al nemico che si ha davanti, a tutti gli sbagli e rimorsi che ci portiamo dietro e che una volta arrivati alla fine del viaggio necessitano di una vera e propria benedizione al fine di poter affrontare serenamente la morte.
Lo consigliamo a...
A tutti i tipi di lettori.
A chi vuole immergersi nella classica vita americana.
Le parole chiave del libro
passato
rimorsi
Paese
solidarietà
morte