Trama
Vincitore del premio Pulitzer per la narrativa, nel 2009, in questo romanzo in forma di racconti, la protagonista è una donna un po’ cinica, talvolta insopportabile, dal giudizio tagliente e spesso severo, ma dotata della capacità di cogliere la vera natura delle cose. Una storia profondamente americana radicata nelle tradizioni semplici del Maine.
La citazione degna di nota
Sospetto che il massimo che possiamo sperare, e non è una piccola speranza, è che non ci arrendiamo mai, che non smettiamo mai di darci il permesso di provare ad amare e ricevere amore.
Le nostre riflessioni
Un romanzo che all’inizio si fa un po’ di fatica a seguire perché il lettore non riesce a trovare il filo conduttore, ma che si scopre poco a poco, e alla fine si ha la visione di insieme di quello che succede e che è successo, tutto torna. Il risultato: la visione reale, con luci e ombre, di uno spaccato della società.
Non è importante il fattore “sorpresa”, l’autrice preferisce dedicarsi alle meravigliose descrizioni, dai toni poetici, del paesaggio circostante. La scrittura ha uno stile cinematografico con stacchi netti, senza continuità, creando le atmosfere rarefatte che ricordano i film di Antonioni e i quadri di Hopper.
Una lettura gradevole anche se a tratti un po’ triste, con richiami allo stile di Kent Haruf.
Le parole chiave del libro
Solitudine
tristezza
coppia
segreti
famiglia