C’è una serie televisiva che, da anni, riesce a mescolare thriller e commedia: la tensione dell’indagine poliziesca e la leggerezza dell’humour toscano. Ma è anche una serie che vive della luce, della bellezza di un piccolo mondo quasi antico. Il mondo nel quale la serie I delitti del BarLume è ambientata. Quel mondo magico è il paesino di Pineta: che nella realtà è Marciana Marina, sull’isola d’Elba. È lì, fra il bancone del bar e i tavolini all’aperto, con quella luce, con quell’aria che sembra odorare di salmastro, che si svolgono tutti gli episodi. Anche i prossimi due, che andranno in onda, come da rituale, il prossimo gennaio su Sky.
Anche quest’anno si sono svolte lì le riprese dei nuovi episodi de
I delitti del BarLume, tratti dai romanzi di Marco Malvaldi. Con Filippo Timi che è tornato, nel ruolo del “barrista” intuitivo, ma sempre scontroso; con Lucia Mascino e i suoi splendidi occhi color cielo, nel ruolo del commissario Fusco, ironica e disincantata. Con Corrado Guzzanti e Stefano Fresi, ad assicurare il tasso di comicità a ogni episodio. E con i “bimbi”, i giocatori di carte, rabbiosi, caustici, a volte infantili e a volte persino troppo saggi: Atos Davini, Marcello Marziali e Massimo Paganelli, e con loro il grande Alessandro Benvenuti.
Marciana protagonista
Ma è innegabile che ci sia, sempre presente, un altro personaggio: Marciana Marina. «Mi sono innamorato di questo posto quando sono andato a passarci qualche giorno di vacanza, anni fa», dice il produttore della serie, Carlo Degli Esposti, che è anche il produttore del Commissario Montalbano. «Quando ho trovato i romanzi bellissimi di Marco Malvaldi, che sono ambientati sulla costa, fra Pisa e Livorno, ho pensato che avremmo potuto – se Marco fosse stato d’accordo – trasporli lì, all’isola d’Elba. E l’incontro fra l’isola e i delitti del BarLume è stato felice. È come se fossimo riusciti a ricreare uno studio di Cinecittà, ma all’aria aperta. E dopo tanti anni di serie, adesso c’è, in tutta Italia, qualcuno che dice: ”Boia dè!” alla livornese. Il paese e il racconto sono diventati una cosa sola. Agli ingressi del paese ci sono dei cartelli che dicono: “Benvenuti a Marciana, la Pineta del BarLume”. E i turisti, quando cercano una stanza libera all’Elba, chiedono sempre se nei giorni in cui verranno ci saranno le riprese del BarLume. È diventata una consuetudine, farsi i selfie con i protagonisti della serie, cercarli nei bar del paese».
Il ritorno dopo il Covid
«È stata dura nell’anno del Covid – dice Atos Davini, che è Pilade, uno dei quattro pensionati detective -. Dovevamo giocare a carte da remoto: ci ho messo tanto a capire come si fa a pigliare le carte, ma quest’anno è andata meglio».
Roan Johnson è il regista. Pisano, con sangue inglese nelle vene, e con un amore enorme per la commedia, per i sentimenti delicati. Cresciuto alla scuola di Paolo Virzì, e poi regista in proprio con un film lieve e vitale, Fino a qui tutto bene. «Girare all’Elba è fantastico, perché una volta che sei sopra il traghetto, il tuo mondo abituale sembra scomparire. Entri in un’altra dimensione, un altro tempo. L’isola è, in qualche modo, anche un’isola della mente. Anche gli attori, quando arrivano qui, lo sentono. E il paese aiuta moltissimo: loro ci hanno adottato, e noi abbiamo adottato Marciana Marina». E aggiunge: «All’isola d’Elba la pineta è luminosa e a noi servivano dei toni da commedia. Marco Malvaldi lo ha compreso benissimo: tanto è vero che è venuto sul set, spesso, e ha anche fatto un paio di apparizioni alla Hitchcock». L’appuntamento in tv è su Sky a gennaio, poi in chiaro su Tv8.