Chiostro delle ossa, Chiostro delle medicherie, Corsia delle donne, Teatro delle Commedie, spedalinghi. Ma dove siamo capitati? Semplicemente all’Ospedale di Santa Maria Nuova; qui la Fondazione Santa Maria Nuova Onlus ha organizzato un percorso di visita dove i visitatori, fra cui magari i pazienti, possono ammirare tesori artistici e architettonici, scelti fra centinaia di dipinti, sculture e arredi, donati nei secoli da benefattori e beneficati. Per farsi un’idea della vita ospedaliera del passato, cominciamo questo viaggio dal loggiato, progettato dal Buontalenti e affrescato nel 1614 dal Pomarancio con scene sacre.
L’Incoronazione della Vergine, terracotta di Dello Delli (inizio del XV secolo, restaurato nel 2012) ci accoglie alla nuova entrata, inaugurata nel 2014; una volta era la prima parte dell’antica Corsia degli uomini, eretta fra il 1313 e il 1315: come si capisce ospitava gli uomini, mentre le pazienti erano ricoverate nella Corsia delle donne, presso l’attuale archivio notarile, ben lontane (non si sa mai).
Sul ballatoio e negli spazi che portano al mezzanino alcuni ritratti di Spedalinghi (lo strano nome indica semplicemente i rettori dell’ospedale), oli del XVII-XVIII secolo. Al centro, la Conferma degli Spedalinghi da parte di Martino V, di Gherardo di Giovanni del Fora e di Francesco del Brina, originariamente affrescata sul lato sinistro del portale della Chiesa di Sant’Egidio, e restaurata nel 2014.
Fra le opere al mezzanino, due capolavori: il Crocifisso di Leonardo del Tasso (1495-1500) e quello di Felice Palma (1620).
Il Chiostro delle Medicherie fu costruito fra il 1418 e il 1420 come ingresso dell’ospedale; qui i pazienti ricevevano una prima valutazione e poi… che Dio gliela mandasse buona: le conoscenze scientifiche dell’epoca erano assai limitate. Le decorazioni pittoriche sono di Stefano Rosselli (1486-1487). Sulla parete esterna dell’adiacente Chiesa di Sant’Egidio, ci sono la Pietà tra la Maddalena e Niccodemo, terracotta invetriata forse di Santi Buglioni, e la Madonna con Bambino e angeli, terracotta di Nanni di Bartolo della seconda metà del ‘400. Nel chiostro, con numerose piante medicinali è stato ricostruito l’antico Orto medico, con esemplari di timo, menta, origano ecc., che erano i farmaci dell’epoca.
Il Chiostro delle Ossa, restaurato fra il 2012 e il 2013, è stato il cimitero dell’ospedale dalla fondazione fino al 1656, quando parte di questo spazio fu interessato dalla costruzione della Corsia delle donne. Nel 1873, Felice Caprilli eresse il Mausoleo funebre del conte Angiolo Orlando Galli Tassi, ultimo grande benefattore dell’ospedale (donò quasi due milioni di lire).
Lo Scalone Monumentale conduce negli appartamenti dello spedalingo, al Teatro delle Commedie, che conserva una collezione di oggetti inerenti l’ospedale e la Chiesa di Sant’Egidio, e al Matroneo, che ci introduce al mondo delle Oblate (era da qui che, in segretezza, assistevano alle funzioni religiose), degli spedalinghi e all’attuale vita liturgica della Chiesa di Sant’Egidio, edificio che ospitava il Trittico Portinari di Hugo van der Goes, ora agli Uffizi.
Per i soci di Unicoop Firenze sono previste visite guidate e riservate, a numero limitato e su prenotazione (valida entro il giovedì precedente la visita): a gennaio, sabato 8, 15, 22 e 29, ore 15 e 17.
Informazioni: info@fondazionesantamarianuova.it
Lo sapevate che…
L’Ospedale di Santa Maria Nuova è il più antico ospedale al mondo fra quelli ancora in attività. Fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre di Beatrice, amata e celebrata da Dante, è stato nel corso dei secoli il principale luogo di cura e assistenza a Firenze.