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Le nostre anime di notte

Le nostre anime di notte

Autore Kent Aruf

Casa editrice NN, 2017

Pagine 117

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Pisa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

In un paesino immaginario del Colorado, due vicini di casa, Addie e Luis, entrambi vedovi, si riconoscono e decidono di colmare la loro solitudine trascorrendo insieme le notti a parlare. Contro di loro la comunità bigotta di Holt, ma soprattutto i figli lontani, che non comprendono la loro necessità di vivere la loro vecchiaia prendendosi cura l’uno dell’altra, condividendo la quotidianità, i pensieri, l’insonnia… Mostruoso il ricatto di Gene che costringe Addie a troncare la sua relazione con Louis, pena non rivedere più il nipote.

I personaggi

Addie e Louis sono deliziosi, e durante la lettura si riesce a vivere i loro personaggi con vero affetto. La donna è vincente: lei prende l’iniziativa e alla fine, malgrado le avversità, trova un compromesso per andare avanti con Louis. Mentre Gene, figlio di lei, che squallore! Benché giovane, dimostra di avere una ristrettezza mentale sconcertante e indegna di una madre tanto intraprendente.

Louis capisce la solitudine del nipotino di Addie, affidato alla nonna dai genitori in fase di separazione: bello e delicato il rapporto che si crea tra i due, benché non siano consanguinei.

Gene, invece, sempre più meschino: non gli si può perdonare l’atteggiamento ostile verso Louis e dispotico in relazione alla madre, umiliata e costretta a subordinare i propri sentimenti a un senso del dovere nei confronti della famiglia retorico e opportunistico.

La citazione degna di nota

Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me. Cosa? In che senso? Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro da troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare.

Le nostre riflessioni

Un racconto molto piacevole, dalla lettura lieve, bello il soggetto: gli anziani devono realizzare i loro desideri, non sono “finiti”.

L’autore fotografa la società contemporanea, fatta di anziani soli, giovani spesso legati alle convenzioni, crisi della famiglia e bambini frequentemente trascurati.

Triste il finale che sembra ritrarre la vittoria dell’ignoranza e della presunzione di Gene e della gente di Holt, sull’amore e il bisogno di Louis e Addie. Al lettore resta tuttavia la speranza che, dalle ultime battute della telefonata clandestina tra i due, possa sopravvivere la loro relazione.

Lo consigliamo a...

Chiunque voglia pensare e uscire fuori dagli schemi, vivendo autenticamente secondo le proprie inclinazioni, non piegandosi a modelli e standard perbenisti.

Le parole chiave del libro

Solitudine

bisogno

cura

riconoscimento

coraggio