L’acquaiola

Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell’Appennino centro meridionale d’Italia e mantiene se stessa e l’anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua.

A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall’infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, allo stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi.

Intorno a loro, un’umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.

La scrittura del romanzo è molto semplice e questo rende il libro molto facile da leggere. Tuttavia, sono presenti dei salti temporali molto marcati e il periodo di tempo che viene trattato è troppo ampio, portando il lettore ad una sorta di confusione.

Nonostante non venga specificato il luogo e l’anno dove si svolgono le vicende trattate, l’autrice è stata molto brava a dipingere la situazione economica e antropologica del contesto storico. La sintassi è molto semplice e chiara e i personaggi secondari sono stati volutamente delineati in maniera poco accentuata. Ne emerge quindi il personaggio di Maria, la quale si può definire una donna moderna in quanto reagisce con coraggio a tutte le avversità che la vita le pone davanti.

Se Maria è da ammirare come donna, non si può dire lo stesso come madre, in quanto il rapporto tra lei e sua figlia è molto difficile e travagliato. Nonostante questo, riuscirà a riscattarsi donando tutto il suo amore al nipote.

A chi vuole fare un salto nell’Italia del passato.
A chi ama la semplicità e la scorrevolezza delle parole.
A chi vuole capire fino a che punto arriva il coraggio di una donna.