Trama
Napoli, 1946: la città è distrutta dalla Seconda guerra mondiale, la fame e la miseria sono molto più di una realtà. Questo è il contesto in cui cresce un bambino di sette anni con sua madre Antonietta. Grazie a un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo il conflitto, Amerigo lascia la città a bordo di un treno diretto verso il Nord, pieno di promesse e speranze, dove una famiglia lo accoglierà per qualche mese.
Attraverso lo sguardo vivace e puro di un bambino di sette anni, Amerigo mostra un’Italia spaccata in due che si rialza dalla guerra e un dolore originario a cui non è possibile sottrarsi visto che è l’unico modo per crescere.
La citazione degna di nota
Chi ti manda via ti vuole bene?
Amerí, a volte ti ama di più chi ti lascia andare che chi intrattiene.
Le nostre riflessioni
Attraverso queste pagine ci troviamo catapultati nell’immediato dopoguerra, in un Sud caratterizzato da condizioni di vita molto difficili e in cui la politica metteva in campo strategie concrete vicine alle persone in nome della solidarietà.
La voce narrante è quella di Amerigo, un bambino che con grande veridicità e un linguaggio autentico racconta il suo mondo: partendo da un’infanzia in cui alla povertà si contrappongono speranza e ottimismo si arriva all’età adulta in cui l’uomo raggiungerà l’equilibrio solo tornando alle origini.
Il libro ci è piaciuto molto, anche se la prima parte è più emozionante e ricca.
Lo consigliamo a...
A chi vuole conoscere una storia italiana del dopoguerra carica di umanità ed emozione.
Le parole chiave del libro
Scarpe
Napoli
treno
amore
violino
viaggio
madre
figlio