Breve Trama
Nel 1903 Vita e Diamante, nove anni lei, dodici lui, sbarcano a New York. Dalla miseria delle campagne del Mezzogiorno vengono catapultati in una metropoli moderna, caotica e ostile.
Vita è ribelle, possessiva e indomabile, Diamante taciturno, orgoglioso e temerario. Li aspettano sopraffazione, violenza e tradimento. Ma anche occasioni di riscatto, la scoperta dell’amicizia e, soprattutto, l’amore. Che si rivelerà più forte della distanza, della guerra, degli anni.
Dando voce a un coro di personaggi perduti nella memoria, Melania Mazzucco tesse i fili di una narrazione che è insieme familiare e universale. La storia di tutti quelli che hanno sognato, e sognano, una vita migliore.
I personaggi
Vita e Diamante. Nella narrazione di Vita, il nome del personaggio diventa epiteto. Diamante (che per altro è anche il nome del nonno della scrittrice: Diamante Mazzucco) richiama le qualità della durezza e della resistenza, dal momento che sopravvive ai fratelli, morti poiché «ingoiavano calcinacci, zolle di terra, pezzi di carbone, divorati da una fame inarrestabile».
La citazione degna di nota
«Voglio un bacio per ogni parola. […] La piccola Vita piatta come una frittata e inesorabilmente bambina aveva qualcosa che mancava a tutte le altre femmine del quartiere: le parole»
«Gli italiani erano la minoranza etnica più miserabile della città. Più miserabile degli ebrei, dei polacchi, dei rumeni e perfino dei negri. Erano negri che non parlavano nemmeno inglese. »
La gente pensa che i ricordi rendono tristi, disse. Invece è il contrario. Si diventa tristi quando si dimentica.
“Gli viene in mente che forse non si mantengono solo le promesse che sono state fatte, non si rinnegano se non le parole che sono state giurate – la parola non è la vita – e che solo dove c’è fiducia, lealtà e abbandono, là c’è tradimento. Che è anzi più grande quanto più grande è l’amore, l’impegno, il coinvolgimento, la dedizione. Vivere dove non possiamo essere feriti – intaccati o ghermiti dal dolore e dal disincanto – non è vita. Donare, e donarci, chiedendo in cambio la garanzia che ne usciremo intatti o magari ricompensati – non è un dono. Solo chi amiamo può tradirci davvero.”
Le nostre riflessioni
Questa è la storia di due ragazzini che si giurano amore eterno, ma anche di tenerezza, miseria e ignoranza. Si ritrovano ormai grandi, ma con vissuti diversi. Il libro è coinvolgente, e porta il lettore a leggerlo fino alla fine per scoprire l’esito della storia d’amore.
Il carattere dei personaggi cambia con lo scorrere del tempo: Diamante all’inizio è carico di entusiasmo, ma con il tempo s’imbruttisce, tant’è che gli cambia anche il colore degli occhi; Vita, invece, è sempre attiva e cerca di trovare il positivo in tutte le cose, il suo obiettivo è quello di raggiungere il successo.
Il libro è una ricostruzione minuziosa di questa famiglia, ma anche uno studio generale della grande storia che poi introduce i singoli personaggi.
Lo stile della scrittura talvolta fa perdere il filo del romanzo, a causa dei salti molto grandi tra un periodo e l’altro ed, inoltre, in alcuni passaggi, risulta troppo ridondante e poco scorrevole a causa dell’uso del dialetto.
Il romanzo ci dona uno spaccato della vita degli italiani che emigravano in America e questo ci riporta con il pensiero ai giorni nostri e alla situazione di tante persone disperate che non hanno alternativa, se non quella di riuscire a sopravvivere.
Le parole chiave del libro
Viaggio
Cambiamento
Disperazione
Amore
Dramma sociale