In estate la pelle dei nostri bambini è più esposta, meno coperta, più facilmente traumatizzata e quindi aggredibile da agenti patogeni: miceti, batteri e virus trovano terreno fertile dove “banchettare”. Ecco i consigli di Cesare Filippeschi, dermatologo del Meyer, per affrontare alcuni piccoli fastidi di fine estate.
Quali sono le infezioni della pelle più frequenti in questo periodo?
Il clima caldo-umido e la macerazione della barriera cutanea facilitano il diffondersi delle infezioni. C’è da dire però che le micosi cutanee in età pediatrica sono spesso sovrastimate. Certamente talvolta i funghi proliferano incontrollati anche sulla pelle dei più piccoli, ma meno frequentemente di quanto si pensi.
Fra le patologie micetiche piu frequenti (in particolar modo nel periodo estivo), abbiamo la Tinea pedis o “piede d’atleta”, che si manifesta con lesioni desquamanti intensamente pruriginose particolarmente localizzate al quinto spazio fra le dita dei piedi. Nella trasmissione dell’infezione influiscono habitat umidi come piscine e palestre, utilizzo di calzature in gomma bagnate e lo scambio di ciabatte da mare e di asciugamani.
Poi c’è la pitiriasi versicolor, che un tempo veniva chiamato il “fungo del mare”. In realtà è causata dal Pityrosporum versicolor che si trova comunemente sulla pelle dell’uomo ma che, se aumenta troppo la sua proliferazione, diventa patogeno e causa quelle tipiche chiazze bianche (acromiche) o marroncine (ipercromiche) a coriandolo del tronco. Nei bambini può colpire anche il collo e la regione nucale. Più raramente il volto.
E le verruche?
Le verruche, pur non essendo una malattia grave, sono considerate un “incubo” dai genitori, perché possono recidivare e anche trattamenti aggressivi, come bruciature laser o crioterapia, risultano a volte non risolutivi. Il trattamento migliore va personalizzato in base all’età del paziente e alla sede della verruca. Sicuramente non vanno trascurate quelle plantari, che possono dare dolore nella deambulazione e portare il bambino a una postura scorretta. Le vie di trasmissione principali sono le stesse che abbiamo detto per le micosi.
Poi ci sono i “molluschi contagiosi”, che si manifestano come piccoli bottoncini traslucidi, duri e color madreperla, che si diffondano rapidamente, prevalentemente trasmessi attraverso l’acqua delle piscine. Anche in questi casi la recidiva è frequente e il trattamento può risolversi con alcune medicazioni locali o con il “curettage”, cioè la rimozione meccanica da parte del medico con un “cucchiaino” chirurgico specifico, dopo l’applicazione di una crema anestetica locale.
Infine, che cos’è l’impetigine?
Si tratta di una malattia dermatologica causata prevalentemente dallo stafilococco aureus che aggredisce zone abrase della pelle. Attenzione alle piccole ferite, medichiamole e puliamo bene le lesioni traumatiche per prevenire la comparsa di quest’infezione come complicanza anche di un piccolo graffio. Nel caso la ferita si contamini, rapidamente si forma un essudato giallastro color “miele” con comparsa di nuove lesioni a distanza dal punto di inoculo. La via di contagio principale è la contaminazione ambientale, anche da acque sporche. Si cura con l’antibiotico, ma dopo valutazione medica.
Consigli utili
- Non usare asciugamani di altri
- In piscina o durante la doccia indossare sempre le ciabatte
- Asciugare bene la pelle dopo bagni e docce