Bella e fragile: è la nostra Terra. È una e se la trattiamo male, non c’è ricambio o riparazione che tenga: c’è invece una casa, che va mantenuta, custodita e, prima di tutto, conosciuta nei suoi aspetti più belli, misteriosi e curiosi. Così ce la racconta Maurizio Maria Fossati, giornalista di lunga data, specializzato in temi scientifici e della salute, oggi direttore dell’inserto Salute di QN e attivista ambientalista impegnato come sub in numerose campagne di pulizia del mare.
Una passione, quella per l’ambiente, che lo ha portato a chiedersi “Perché? Ambiente”: questo il titolo del suo ultimo libro che, in cento quiz, pone piccole e grandi domande, con tanto di risposte, scritte sottosopra, in calce a ogni pagina. Un viaggio per monti, fiumi e mari, che non si perde in inutili rivoli ma porta dritto alle questioni sulle quali il nostro Pianeta attende risposte.
Perché un libro sull’ambiente?
Perché l’ambiente oggi è una delle priorità maggiori del nostro presente, è la cornice generale da cui dipende la qualità del nostro futuro. Il dato certo da cui partire è che oggi gli ecosistemi sono a grande rischio: l’uomo può ancora fare qualcosa per arrestare la distruzione e deve farlo subito. Con il mio libro “Perché? Ambiente” ho voluto dare un contributo, immediato e per tutti, su come ciascuno può impegnarsi per la tutela attiva dell’ambiente.
Fra le tante, quale oggi la priorità su cui puntare l’attenzione?
La priorità maggiore oggi è indubbiamente il riscaldamento globale che non è una bufala ma un dato documentato dai maggiori scienziati mondiali e dal fatto, ad esempio, che negli ultimi 100 anni, abbiamo avuto un innalzamento delle temperature di circa un grado. In termini di macro cambiamenti, le conseguenze più catastrofiche potrebbero essere la fusione dei ghiacci polari, quindi la variazione della salinità e della densità delle acque marine e effetti sulle correnti e sulla stessa fauna oceanica e sull’innalzamento dei mari.
Il suo ultimo libro “Perché ambiente”: di cosa parla e a chi si rivolge?
Il mio è un libro a quiz che si propone anche come un gioco. Ci sono quiz molto curiosi come, ad esempio, perché sulla battigia troviamo più tappi che bottiglie di plastica oppure perché le tartarughe marine rischiano di estinguersi. Infine, a metà tra ambiente e salute, perché negli ultimi decenni sono così tanto aumentate le allergie. È un libro scritto per tutti, con un linguaggio giornalistico molto semplice perché ritengo che sia questo il modo per rendere l’ambiente un patrimonio di tutti: scoprirlo, conoscerlo e quindi imparare a rispettarlo.
Giornalista e esperto divulgatore scientifico, ha imparato qualcosa di nuovo nello scrivere questo libro?
Scrivere questo libro mi ha insegnato che la terra è fragile. Documentandomi ho capito ancora meglio che l’equilibrio del nostro pianeta è molto delicato. È quello che disse Michael Collins, uno dei tre piloti dell’Apollo 11, guardando la Terra mentre ruotava intorno alla luna chiuso nel del modulo di comando: quanto è bella la sfera azzurra del nostro pianeta ma quanto è fragile. Ed è proprio così: pensate infatti, che se noi creassimo un modello della terra di diametro di un metro, l’atmosfera avrebbe uno spessore di solo mezzo centimetro.
Tre parole chiave per prendersi cura del Pianeta
Conoscenza dell’ambiente, rispetto e tutela attiva della nostra casa comune.
Ambiente e salute: quali le connessioni?
Le connessioni ambiente e salute sono strettissime e molteplici. Tanto per citarne alcune attuali, un innalzamento delle temperature potrebbe provocare un aumento dei batteri, come la legionella. Inoltre l’ambiente ne risentirebbe in termini di siccità, eventi estremi, alluvioni e carestie che metterebbero a rischio la sopravvivenza di molte popolazioni.
La pandemia ci ha insegnato qualcosa di cui fare tesoro nel futuro?
Questa pandemia ci ha insegnato che non siamo i padroni della terra: siamo degli ospiti e, per starci e lasciare una casa sicura alle prossime generazioni, dobbiamo esserne tutti i custodi.
Il libro
Maurizio Maria Fossati, “Perché? Ambiente. Oltre 100 quiz per salvare il Pianeta” (2020) Morellini Editore
La curiosità
La Terra vista dalla Luna
Quando si parla di sbarco sulla luna, avvenuto in quel lontano 16 luglio 1969, spuntano i nomi di Armostrong e Aldrin ma quasi nessuno ricorda Michael Collins, il terzo astronauta a bordo che non mise mai piede sul suolo lunare: sì, perché mentre Neil e Buzz esploravano la luna, Michael restava per più di venti ore sospeso nell’orbita lunare a bordo del Modulo di Comando, con il compito di guidarlo e riportare gli altri due astronauti sani e salvi a casa.
Oggi Collins ha 90 anni ricorda ancora in maniera molto nitida lo spettacolo di quella sfera blu nell’infinito nero dell’universo, come ha raccontato in una recente intervista: “Quando ho guardato la Terra da così lontano, così piccola da poterla coprire con la punta di un dito, luminosa, azzurra per l’oceano, bianca per le nubi, in mezzo a tutto il nero dell’universo, la prima parola che è balzata alla mia mente è stata fragile. Ho pensato nitidamente: “Come è piccolo e fragile il nostro pianeta. E oggi a distanza di oltre 50 anni da quel giorno, penso che non abbiamo ancora capito quanto”.