Il 6 aprile 1520 moriva Raffaello, il giorno del suo stesso compleanno, a soli 37 anni, in circostanze ancora misteriose, in un venerdì Santo dopo una settimana di febbre causata pare da “eccessi amorosi”. Lo stesso giorno della morte di Laura del Petrarca. Figlio d’arte, il padre era poeta e pittore, l’artista che vide i suoi natali ad Urbino, è stato sia pittore che architetto. Allievo del Perugino, a soli 17 anni acquisisce il titolo di “maestro”, lavora come pittore in corti e per potenti famiglie rinascimentali, fino al trasferimento a Roma nel 1508, quando Papa Giulio II lo chiama a lavorare alla decorazione delle Stanze Vaticane.
In Toscana, il Sanzio soggiornò a Siena dove collaborò con il Pinturicchio ed ebbe le prime sue commissioni importanti, le prime Pale d’altare, e poi a Firenze, tra il 1504 e il 1508 dove c’erano anche Michelangelo e Leonardo. Si garantì commissioni da facoltosi cittadini come Lorenzo Nasi, per il quale dipinse la Madonna del Cardellino, Domenico Canigiani per cui fece la Sacra Famiglia Canigiani, i Tempi, gli Agnolo, Maddalena Doni.
Celebre la serie delle Madonne col Bambino che fece per le famiglie dell’alta borghesia fiorentina: la Bella giardiniera, la Madonna del Cardellino e la Madonna del Belvedere. Opera conclusiva del periodo fiorentino è la Madonna del Baldacchino, lasciata incompiuta perché chiamato a Roma da papa Giulio II. Nelle sue opere si esprime a pieno la bellezza come grazia perfetta, il fasto delle Corti del Rinascimento e il gusto intenso del vivere.
Nella sua tomba al Pantheon c’è un epitaffio dedicatogli da Pietro Bembo che dice: “Qui giace Raffaello da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire“.
Per ricordare questo grande artista nei 500 anni della sua morte, le Gallerie degli Uffizi offrono un tour virtuale tra i suoi capolavori, un viaggio in tre tappe alla riscoperta del grande artista di cui le Gallerie fiorentine ospitano “la più alta concentrazione al mondo di capolavori“. All’Urbinate era stata dedicata la mostra “Raffaello Sanzio 1520-1483” che sarebbe dovuta partire lo scorso 5 marzo, interrotta poi per le disposizioni del Governo per il contrasto al Covid 19, ospitata alle Scuderie del Quirinale di Roma e realizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.
La mostra alle Scuderie, visitabile al momento virtualmente, riunisce per la prima volta più di cento capolavori autografi o riconducibili a ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici con sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata, in tutto 204 opere, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.
Un tuffo nel Rinascimento
Non solo un’occasione di svago, ma anche un’opportunità per riflettere sul grande patrimonio artistico del nostro Paese. In questi tre giorni sarà possibile ammirare, anche se solo in rete, la Madonna della Seggiola e la Madonna del Cardellino. Le Gallerie fiorentine pubblicheranno sulla loro pagina FacebooK un video al giorno, per tre giorni, dedicato al pittore e alle sue opere, custodite agli Uffizi e in quelli di Palazzo Pitti.
Si comincia con la Galleria d’arte moderna a Pitti, dove Cristian Spadoni, del Dipartimento di strategie digitali, partendo dal dipinto ‘La morte di Raffaello‘ di Rodolfo Morgari nel 1880, racconta con le parole di Giorgio Vasari l’influenza del pittore nella storia dell’arte.
Poi sarà la volta di Palazzo Pitti, con un viaggio nella sala Saturno della Galleria Palatina, dove Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, racconterà la Madonna della Seggiola, uno dei principali capolavori del Rinascimento.
L’8 aprile, il viaggio si concluderà nella sala appositamente dedicata a Raffaello e a Michelangelo agli Uffizi. Tra le opere del Sanzio raccolte in questo spazio Anna Bisceglia, curatrice della pittura del Cinquecento, spiegherà la Madonna del Cardellino.
Ad affiancare il tour, approfondimenti quotidiani sul Sanzio e i suoi dipinti, sui profili Instagram e Twitter della Galleria.