In Italia la percentuale di bambini sovrappeso è la più elevata d’Europa.
Un problema talmente diffuso, che si parla di epidemia: i risultati di un’indagine promossa dal Ministero della salute indicano che all’età di 9 anni in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in sovrappeso ed il 13,6% è obeso.
Stefano Stagi, pediatra auxo-endocrinologo del Meyer, è il responsabile dell’ambulatorio multidisciplinare dell’Ospedale pediatrico fiorentino per i bambini con problemi di obesità.
Quando si parla di obesità nel bambino?
«In età evolutiva, la massa grassa aumenta in valori assoluti con l’età e, nel tempo, si modifica anche il suo rapporto con peso e altezza, anche se in maniera differente a seconda dei due sessi. Presentare un eccesso ponderale può portare a problemi metabolici futuri, perciò è importante una diagnosi corretta. Per questo si fa riferimento alle curve dei cosiddetti percentili, le stesse che i genitori imparano a conoscere durante i “bilanci di salute” dal pediatra. Un dato superiore all’85° centile è considerato come indice di sovrappeso, se superiore al 95° centile è indice di obesità».
Quali sono i fattori di rischio?
«Le cause sono diverse: quelle principali sono una cattiva alimentazione (spuntini fuori pasto, cibi grassi, bevande ricche di zuccheri, scarso consumo di frutta e verdura), la sedentarietà (con conseguente squilibrio fra introito e dispendio energetico), i fattori genetico-familiari: l’indice di massa corporea (Bmi) può essere infatti strettamente correlato al peso alla nascita e a quello dei genitori».
Cosa fare per evitare obesità e sovrappeso?
«Sicuramente una cattiva alimentazione gioca un ruolo fondamentale nell’aumento di peso della maggior parte dei bambini e adolescenti. È, però, da sfatare la convinzione generale che un bambino diventi obeso solo perché mangia troppo: più frequentemente capita che egli preferisca cibi molto calorici, ricchi di zuccheri e grassi, associati a bevande dolci. Occorre inoltre ricordare che un’iperalimentazione nei primi due anni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose, determina anche un aumento del loro numero: per questo motivo, in questi soggetti si avrà una maggiore predisposizione all’obesità in età adulta e una maggiore difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle. Intervenire durante l’età evolutiva è, quindi, di fondamentale importanza, perché ci dà la garanzia di risultati migliori e duraturi».
Al sovrappeso è collegato anche un aumento dei livelli di colesterolo già nell’infanzia?
«Il colesterolo è dipendente in parte dall’alimentazione e quindi il bambino obeso può presentare un aumento del colesterolo totale, una riduzione del colesterolo Hdl e un aumento dei trigliceridi. Queste alterazioni, assieme eventualmente a un valore pressorio aumentato, può essere presente nella sindrome metabolica. I valori di colesterolo possono comunque risultare alti anche nei bambini normopeso, perché la sua produzione ha una componente “genetica”».
Che ruolo gioca lo sport nella prevenzione?
«Fondamentale, e purtroppo sottovalutato. In Toscana i dati del sistema di sorveglianza “Okkio alla salute” evidenziano che poco più di 3 bambini su 10 hanno un livello di attività fisica raccomandato per la loro età: si tende a portarli a scuola con mezzi motorizzati, giocano poco all’aperto, praticano attività sportiva strutturata in maniera limitata. Per questo è importante che le famiglie sostengano la naturale predisposizione dei bambini all’attività fisica».
(A cura dell’Ospedale pediatrico Meyer)
Incontri con il Meyer sull’obesità in età pediatrica
Il 13 novembre, ore 17.30, Centro giovani di Montemurlo, piazza don Milani
Incontro con il dottor Stefano Stagi; il 15/11 al Centro commerciale Montecatini, via Biscolla 48, Massa e Cozzile, incontro con il dottor Franco Ricci.
Ai partecipanti sarà offerto un carnet di 5 buoni sconto da 2 euro ciascuno per acquisti della linea Crescendo Coop.
Il Meyer ha recentemente inaugurato un laboratorio multidisciplinare dedicato al bambino obeso: un endocrinologo, una dietista e una psicologa seguono i piccoli con problemi di obesità grave, complicata o non responsiva, su invio del pediatra di famiglia o di uno specialista.
Per info ambulatorio.obesita@meyer.it