Storie e tradizione dei santi patroni del cuore

Da San Valentino a San Faustino, da Santa Rita a Sant'Espedito, fino alle divinità greco-romane

Capricci e gelosia, eterne promesse, fuochi e dardi, passione e disperazione, così è «l’amor che move il sole e l’altre stelle», per dirla con le parole del divin poeta. Unica anima che abita in due corpi, come lo definiva Aristotele, vaporosa nebbiolina formata dai sospiri degli amanti, secondo Shakespeare, l’amore, cos’è davvero, nessuno sa dirlo eppure, almeno una volta nella vita, chiunque l’ha provato e festeggiato nel giorno di San Valentino. Una tradizione lunga secoli che, dall’Italia, si è diffusa in molti Paesi d’Europa fino agli Stati Uniti. Ma se siete single, in cerca dell’amore o non corrisposti, niente paura, tradizione e religione pongono un rimedio a tutto. Basta curiosare nella storia e nel calendario e spunterà la ricorrenza giusta da festeggiare.

Fra storia e religione

Chi era San Valentino e perché è diventato il santo protettore degli innamorati? Secondo le fonti più accreditate, fu il primo vescovo di Terni (oggi è il suo patrono). Si diceva avesse una particolare predisposizione per riportare l’armonia tra gli innamorati infelici regalando loro una rosa. Il povero vescovo era così dedito alle sorti degli innamorati che, secondo alcune fonti, sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio fra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano: la cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata; i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.

Amor sacro e amor profano

Oggi, se pensiamo a San Valentino, ci viene subito in mente una cena romantica a lume di candela. Ai tempi dei Romani, invece, di romantico c’era poco: vino, donne e festeggiamenti sfrenati erano i protagonisti del giorno dedicato al dio della fertilità Luperco, ovvero il 15 febbraio. La festa di San Valentino fu istituita un paio di secoli dopo la morte del vescovo, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alle celebrazioni pagane una festività ispirata al messaggio d’amore diffuso dall’opera del santo, fissata il 14 febbraio.

In realtà il merito moderno di aver consacrato Valentino come santo patrono dell’amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, inglese e autore dei Racconti di Canterbury che, in onore delle nozze tra Riccardo II e Anna di Boemia, alla fine del ‘300 scrisse Il Parlamento degli Uccelli, un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino.

Feste in calendario

Dopo il 14 febbraio, fate largo innamorati, il 15 febbraio tocca ai single che festeggiano San Faustino, propiziatore degli incontri con l’anima gemella. E, a sfogliare il calendario, ce n’è per tutti: come ha scherzosamente suggerito lo stesso papa Francesco in un’omelia, se siete in cerca dell’amore duraturo, potete rivolgere una richiesta a Sant’Antonio, protettore delle case, delle famiglie e delle promesse di matrimonio. Se siete freschi di unione, per voi c’è San Raffaele, protettore di sposi e fidanzati.

Matrimonio in crisi? Invocate Santa Rita, sposa, madre, vedova e monaca, avvocata dei casi impossibili e protettrice di chi è sposato infelicemente. Siete stati lasciati da poco? Rivolgetevi a San Cipriano, che secondo la tradizione fa tornare l’amore perduto. E se proprio non credete più all’amore, appellatevi a Sant’Espedito, patrono delle cause urgenti e disperate. Tentar non nuoce!

Dei dell’amore

Con un salto all’indietro nella storia, sono davvero innumerevoli le divinità che proteggono l’amore in tutte le sue sfaccettature. Nella cultura classica greco-romana l’universo dell’amore è governato da Venere, equivalente della greca Afrodite, e da suo figlio Cupido, corrispondente del greco Eros. Afrodite è affiancata da Anteros, dio dell’amore corrisposto, e da Imeneo, dio dei matrimoni. Ancora, Hedylogos è il dio delle parole romantiche, Pan il dio silvano della fertilità e Peito la divinità che incarna la seduzione e la persuasione.

Nel pantheon egizio l’amore è rappresentato da Bes, dio della danza, del piacere e della musica, e da Hator e Bastet, dee dell’amore, della bellezza e della sessualità. Per gli etruschi Albina era dea dell’aurora e degli innamorati infelici e Turan, dea dell’amore e della vitalità. Intorno a loro, storie e leggende che raccontano le eterne vicende e le mille forme di cui si veste l’amore.

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