A tu per tu con Diana Del Bufalo

L'attrice amata dai più giovani, si racconta, in attesa di vederla in scena e fine dicembre al Teatro Verdi di Firenze

Attrice (parecchio), cantante (un po’ meno), conduttrice (a volte). Queste le tante vite di Diana Del Bufalo, romana, classe 1990, attesa a Firenze con Cabaret (al Teatro Verdi, 29-31 dicembre, 2-3 gennaio) un classico fra i musical di Broadway, per la regia di Luciano Cannito e Arturo Brachetti, che con lei condivide anche il palco. Il confronto artistico fra il conclamato maestro del trasformismo (qui nel ruolo del Maestro di Cerimonia) e la giovane allieva (che interpreta Sally Bowles, la protagonista) è partito sotto i migliori auspici.

«Ci siamo trovati subito, lui è un grande professionista, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, io no – ride -, proprio il contrario. È stato stupendo, anche solo provare a capire i suoi trucchi: mi si cambia davanti e ancora non ho capito come faccia. È veramente un mago, forse non è neanche il caso di indagare, meglio limitarsi a godere della sua magia.

Cabaret è uno spettacolo impegnato, così lo hanno chiamato in tanti. Si ride, perché fa ridere, ti riempi gli occhi con le luci, i costumi, i balletti meravigliosi di Luciano (Cannito, che è anche coreografo), la recitazione naturale e non teatrale e poi la gente se ne va via col magone, perché il finale fa riflettere. È la storia della nostra umanità».

Bocciata ai provini, promossa sul palco

La carriera di Diana si accende nel 2010, quando partecipa ad Amici, su Canale 5: da lì esplode in tv fra conduzioni (Pianeta Mare, Colorado) e comparsate in numerose fiction (Che Dio ci aiuti) e qualche film (La profezia dell’armadillo). Ma non sono mancate le porte in faccia e le occasioni perse. «Da Amici a Brachetti è stato un salto gigantesco: dopo il talent, ho fatto provini per vari musical, e nessuno mi ha mai preso. Anzi, venivo proprio scartata al primo incontro. Ho continuato a provarci, perché è sempre stato uno dei miei sogni. Poi nel 2020 sono stata contattata da tre persone che mi volevano ed ho scelto Luciano perché mi fido ciecamente di lui.

Credo che le cose avvengano quando è il momento che debbano avvenire, forse il mio sentiero nell’universo era questo. C’è stata poi l’occasione – prosegue Del Bufalo – di un film americano fichissimo: era un ruolo molto piccolo, ma c’era Ryan Reynolds, la cosa è saltata perché in contemporanea dovevo girare un film in Italia. È stata una grandissima rosicata: forse non ero pronta, l’idea di andare in America mi spaventava molto, per cui posso dirti che se mi venisse proposto adesso, forse ci andrei con molta più facilità». Nel futuro prossimo, invece, c’è in uscita un film con Raul Bova, una commedia intitolata Pensati sexy prevista per inizio 2024 su Amazon Prime.

Salvata dalla psicoterapia

L’attrice capitolina è una vera e propria antidiva: se gli spettatori del Cabaret trovavano rifugio dai propri problemi al Kit Kat Klub, la sua oasi di pace è una casa nel nulla. «Abito in campagna, la sto ristrutturando in questo momento, ma è immersa nel verde, non c’è nessuno nei paraggi. Mi piace l’isolamento, tantissimo. Lì sono in pace con ogni cosa, è il mio santuario». Popolarissima sui social, dove vanta oltre un milione e mezzo di follower, si è esposta più volte sul tema della salute mentale.

«Tante volte ho parlato del fatto che sono andata in analisi e per questo molte ragazze mi hanno ringraziato. C’è ancora un tabù attorno a questa cosa e sono contenta perché ho aiutato a normalizzarla. Vedere un’attrice, una persona famosa, se vogliamo, che dichiara queste difficoltà, è importante per tutti. Mi ha riempito di gioia, sapere che molte persone sono state meglio. Io consiglierei a tutti una terapia psicologica, a me ha salvato la vita».

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