Con l’eleganza del riccio, che sa quando svelarsi e come proteggersi, così si racconta Laura Morante, che sarà ospite del Festival “L’Eredità delle donne” in programma dal 21 al 23 settembre in vari luoghi di Firenze.
Laura Morante: un’artista completa, con esperienze in tanti campi artistici. Tornando indietro, cosa rifarebbe?
«Cosa rifarei? Beh… tutto».
Come è nato il suo primo recente libro Brividi immorali?
«Mi è sempre piaciuto leggere e scrivo da quando ero piccola, ma non ho mai scritto per il pubblico. Grazie a Elisabetta Sgarbi che me lo ha chiesto, ho realizzato questo piccolo importante sogno».
Artista ma anche moglie e mamma. Come ha fatto a conciliare tutto?
«Il lavoro di attrice per certi versi è più conciliabile di un lavoro standard che tiene una donna fuori casa tante ore. È vero che mancavo da casa per dei periodi ma quando ero in famiglia, c’ero al 100% senza orari e vincoli».
A cosa invece ha dovuto rinunciare e vorrebbe fare in futuro?
«No, francamente non credo di avere fatto rinunce. Poi la rinuncia… non è una cosa drammatica. Se ho rinunciato, me ne sono anche subito dimenticata».
Lei è ritenuta una bellissima del cinema. Come ha influito la bellezza nella sua vita?
«Difficile capire se e come ha influito. Ho cercato di fare il mio mestiere senza contare molto sull’aspetto estetico. Ero un “tipo”, poi, che i produttori italiani aborrivano: non mi volevano né morta né viva, i registi hanno dovuto fare delle battaglie pazzesche. Piacevo più che altro al cinema d’autore che aveva un debole per quel tipo di fisicità non appariscente».
Il femminismo: cosa è stato e cosa è oggi?
«La mia generazione post femminista ha potuto cogliere in pieno le conquiste della grande ondata di femminismo: un patrimonio che nel tempo abbiamo dissipato, totalmente gettato al vento: serve una nuova ondata di femminismo, dopo la catastrofe culturale del craxismo e berlusconismo che hanno riportato l’Italia indietro di 40 anni. Adesso dobbiamo risalire la china, è indispensabile».
A un’adolescente che sta per entrare nel magico mondo delle donne che suggerimento darebbe?
«Non so se sono in grado di darne: in particolare, dopo il caso Weinstein, occorre sollevare lo sguardo e mettere l’accento non sulla contrapposizione uomo-donna, ma su un problema di etica generale, di riconquista della dignità di donne. Il resto, problemi sociali e politici, parità fra i sessi… viene tutto dopo».
La Toscana cosa rappresenta per lei?
«Io sono toscana, nata e cresciuta in Toscana fino a 17 anni. Madre toscana, padre romano ma di origini siciliane e in parte modenesi: in questo misto la Toscana è… tutti i ricordi della mia infanzia ed è la bellezza dei suoi luoghi. Non a caso ho ricomprato la mia casa natale in un paesino dell’Amiata dove purtroppo molti boschi di castagni secolari sono andati in rovina e oggi ci sono solo castagni giovani. Insomma il volto è un po’ cambiato ma resta la meravigliosa terra delle mie origini, da dove tutto è cominciato».
Perché partecipa al festival “L’Eredità delle donne”?
«Mi è sembrato molto interessante, un’occasione per vedere attraverso il mondo delle donne e raccontare chi siamo e cosa sogniamo».
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L’eredità delle donne
21, 22, 23 settembre a Firenze: save the date, come si dice in gergo, perché in quei tre giorni il capoluogo fiorentino ospita l’edizione numero zero del festival “L’Eredità delle donne”, diretto da Serena Dandini e patrocinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Organizzata nelle “Giornate europee del patrimonio”, l’iniziativa abbraccia a 360° numerosi ambiti della cultura come l’arte, la scienza, l’attualità, la politica, il giornalismo, il cinema, con una chiave di lettura tutta al femminile per evidenziare la preziosa eredità e il contributo che le donne hanno dato e danno al progresso dell’umanità. Oltre al cinema Odeon, che ospita le serate teatrali e i talk, molti i luoghi cittadini che aprono le porte a ospiti nazionali e internazionali, protagonisti di incontri, visite guidate, percorsi urbani, perfomance.
Info: Iniziative a ingresso gratuito. In alcuni casi è richiesta la prenotazione www.ereditadelledonne.eu