Stoccolma 1972, Conferenza dell’Onu dedicata all’ambiente umano: per la prima volta la più importante fra le organizzazioni internazionali poneva al centro della riflessione mondiale il tema della compatibilità fra progresso tecnologico e industriale e rispetto dell’ambiente. In pratica, cominciò a diffondersi il concetto di sostenibilità, l’idea di “sostenere” e far durare nel tempo la crescita economica senza procurare danni ambientali, evitando il rischio della distruzione del Pianeta. Un pensiero che dovrebbe essere sempre presente, quando si pensa a un modello di sviluppo, capace di garantire un futuro equo e sostenibile. La nostra cooperativa opera costantemente, tenendo bene presente che le risorse di cui dispone il pianeta Terra sono limitate e condizionate dal modo di produrre e di consumare. Le scelte di Unicoop Firenze nel tempo si sono via via orientate a limitare gli sprechi e a ridurre l’impatto ambientale: oggi questi obiettivi rappresentano i capisaldi delle nostre azioni in ambito sia commerciale, sia sociale.
In quest’ottica, la valorizzazione del territorio, attraverso il sostegno a produzioni locali e filiere “corte” e controllate, risponde concretamente a quel concetto di sostenibilità, che tiene insieme lo sviluppo economico e quello della società, emerso a Stoccolma nel 1972 e che ancora oggi, più di sempre, rappresenta la nostra idea di sviluppo sostenibile. Che è necessario realizzare, in primis ma non solo, in campo ambientale ma anche sociale. In che senso? Se non ci impegniamo a ridurre le disuguaglianze economiche, le disparità di accesso, l’enorme divario economico tra pochi ricchissimi e il resto del mondo, non avremo una reale crescita e neppure un futuro.
Un’altra accezione di sostenibilità che a noi di Unicoop Firenze sta molto a cuore è quella demografica: l’invecchiamento della popolazione in Italia e in particolar modo in Toscana, dovuto all’allungamento dell’aspettativa di vita e alla contemporanea diminuzione delle nascite, avrà conseguenze di carattere economico e sociale. Diventa allora fondamentale un patto fra le generazioni, perché, pur con diverse necessità e aspirazioni, remino insieme verso un’idea di futuro comune che includa giovani e anziani nello stesso progetto di sostenibilità.
Tutto ciò richiede di passare da una visione a breve termine, assai presente nella società attuale, che mira ad esempio a un guadagno immediato senza alcuna valutazione delle conseguenze future, a una visione a medio e a lungo termine che si preoccupi di garantire condizioni di vita, se non migliori, almeno costanti nel tempo. Il legame fra aspetti economici, sociali, ambientali è dunque strettissimo: con le nostre scelte quotidiane cerchiamo di dare un contributo, seppur modesto e limitato al territorio in cui operiamo, per la realizzazione di un modello di società sostenibile in tutto e per tutti.