Giocando si cresce. Il tempo libero di bambini e ragazzi

Alcuni spunti e suggerimenti della pedagogista Vania Rigoni

L’emergenza Coronavirus ha ribaltato il problema della corsa contro il tempo: prima poco, ora troppo tempo libero. I bambini, già spaesati dalla mancanza di scuola e coetanei, rischiano così lunghe dormite e un sovraccarico di videogiochi, divano e noia.

Vania Rigoni, pedagogista e mediatrice familiare, propone spunti per impegnare i bambini in modo creativo, produttivo e, perché no, piacevole anche per i genitori.

La noia dei piccoli: come affrontarla?

La noia è sicuramente un tema importante e va affrontata pensando alle passioni dei propri figli e, insieme, anche alle proprie. Fingere, mai! Nel giocare, anche il genitore deve divertirsi davvero altrimenti il gioco…non riesce! Con i più piccoli va gestita con nuove routine quotidiane che li rassicurano e rimettono in ordine il tempo vuoto: ogni giorno, guardare che tempo fa e disegnarlo, creare l’appuntamento con un racconto o una canzone cantata insieme, con una scatola magica da cui pescare un oggetto, un diario visivo con ricette e disegni, ma anche un rotolo di scottex finito, a volte, basta per affascinarli ore e ore. Ogni tanto, consiglio agli adulti di “scatenarsi” e correre, ballare e giocare davvero con loro. Giocare, spesso fa bene anche agli adulti.

A ogni età il suo gioco: qualche consiglio pratico?

Ad annoiarsi di più, in genere, sono gli adolescenti o i preadolescenti. Anche se non è di spiccato interesse per il genitore, può essere di stimolo chiedere ai figli di parlare del videogioco preferito, delle serie tv piu amate: è un modo per trovare un terreno comune e, forse, anche qualche punto di contatto. Quelli più piccoli si annoiano, inevitabilmente, perché hanno dei tempi di attenzione e concentrazione molto brevi, per cui vanno sollecitati molto: è faticoso ma si può attingere al web e ai tanti tutorial disponibili, oggi più che mai.

Tablet e tv: come regolarsi nelle “dosi” per bambini e ragazzi?

Tablet, tv e simili non sono baby sitter. Bisogna imparare ad armonizzare i due momenti, quando ne concediamo l’uso e quando ne limitiamo la disponibilità. Oggi che gli stessi adulti passano giornate intere al pc, anche per lavoro, è difficile dare divieti stringenti. Occorre spiegare il perché dell’uso così massiccio di questi dispositivi e mostrare che la tecnologia è un potente strumento didattico e lavorativo e che è altra cosa dal videogioco o dalla chat.

Come rimediare alla mancanza dei coetanei?

In questo periodo dai genitori stessi ci arrivano segnali di SOS perché la mancanza dei coetanei è davvero fortissima. Qui la tecnologia ci viene in supporto per una buona causa: le video chiamate, ad esempio, rappresentano piccoli momenti di condivisione con i compagni e gli amici del cuore. Dopo la chat fatta per motivi di scuola, un po’ di “ricreazione” e chiacchere fra coetanei aiutano anche i più piccoli a “uscire di casa”, pur restando fra le quattro mura.

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