Elezioni dei consiglieri delle sezioni soci: come è andata?

La presidente del Consiglio di Sorveglianza, Daniela Mori, nel rispondere ad una lettera di una socia, fa il punto sul risultato delle elezioni e sul ruolo che la cooperativa riveste sul territorio

Ho letto sull’Informatore di marzo delle elezioni dei consiglieri delle sezioni soci: come è andata? 

(Lucia M.) 

Risponde Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze 

Con la sua lettera Lucia ci offre lo spunto per tornare a parlare delle elezioni dei consiglieri delle sezioni soci di Unicoop Firenze e per ringraziare le oltre cinquantamila persone che hanno voluto esprimere una preferenza, dando nuovo impulso al processo di partecipazione dei soci nella vita della cooperativa. Particolarmente importante in un anno come questo che coincide con il cinquantesimo anniversario dalla fondazione di Unicoop Firenze che, ricordiamolo, nasce nel 1973 da una fusione fra Unicoop Empoli e Toscocoop, due importanti cooperative generate a loro volta da numerose fusioni fra cooperative più piccole che, in nome di una maggiore efficienza, hanno rinunciato a quella pur limitata sovranità territoriale di cui in Toscana siamo particolarmente gelosi.

Le prime tracce della cooperazione tra consumatori risalgono alla fine dell’ottocento, ma è nel dopoguerra che si sviluppa con più forza, tant’è che anche l’Assemblea costituente ne riconosce il ruolo e la funzione nell’articolo 45 della Costituzione: «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione mutualistica e senza fini di speculazione privata».

In tutti questi anni, in cui si sono verificate profonde trasformazioni sociali ed economiche, abbiamo cercato di tenere fede a quei principi fondativi legati alla salvaguardia del potere di acquisto di soci e clienti, al rapporto con il territorio, al rispetto di valori come solidarietà, attenzione alla salute e impegno per la riduzione delle disuguaglianze, e allo stesso tempo prestando attenzione ai bisogni nuovi, come il rispetto dell’ambiente.

Abbiamo ricevuto un’importante eredità, un patrimonio collettivo da salvaguardare e consegnare alle prossime generazioni. Guardiamo al futuro con l’attenzione rivolta ai dirompenti processi trasformativi che investono la nostra società, ma tenendoci ancorati ai principi e avendo bene in mente che, solo fornendo ai soci merci e beni alle migliori condizioni, ottempereremo alla funzione sociale riconosciuta dalla Costituzione.

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