Nel punto vendita di via Cimabue oggi ho acquistato una confezione di pane fresco “galiziano”. Ero convinto che il nome di riferisse al tipo: se leggo “baguette”, penso al pane francese, ma non immagino che venga da Parigi! Invece, arrivato a casa, leggendo sul sacchetto che lo avvolgeva, ho appreso che si tratta di pane “parzialmente cotto e surgelato” in Spagna. La cosa mi ha molto stupito e deluso. Che bisogno c’è di far venire il pane dalla Spagna? Se, per un problema di marketing, proprio si vuole dare la possibilità di acquistare quella particolare tipologia di pane, possibile che non ci sia un forno in Toscana in grado di prepararlo?
G.C. – Firenze
Facciamo arrivare questo tipo di pane dalla Spagna, perché in Italia nessuno lo produce o almeno nessuno lo produce con questo livello qualitativo. Anzi, neanche in Spagna da altri fornitori è facile trovare una qualità come il prodotto da noi commercializzato. Questo pane, come altri, viene prodotto nella propria zona di origine: come ad esempio il Pane toscano si fa bene in Toscana, il Pane di grano duro si fa bene in Puglia. Il km zero è una nostra priorità: un negozio in media ha circa 50 tipi di pane, di questi uno proviene dalla Spagna, tre provengono da Ravenna, gli altri 46 (92% sul totale) provengono tutti dalla nostra regione e nella maggior parte dei casi da produttori che operano nel raggio di poche decine di km. Tra l’altro molti di questi tipi di pane sono realizzati con grano/farina di provenienza toscana.
Marco Ponticelli (Business manager, forneria)