La pubertà arriva sempre prima

Intervista a Sonia Toni, responsabile Auxoendocrinologia e ginecologia pediatrica, ed Erica Bencini, ginecologa pediatrica dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

La pubertà è quel delicato momento che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza e si caratterizza per la progressiva maturazione dei caratteri sessuali primari e secondari e per l’accelerazione della crescita, con profondi cambiamenti sia della forma e delle dimensioni corporee, sia psicologici. Ne abbiamo parlato con due specialiste del Meyer: Sonia Toni, responsabile Auxoendocrinologia e ginecologia pediatrica, ed Erica Bencini, ginecologa pediatrica.

Che cosa si intende per pubertà precoce?

Si parla di pubertà precoce quando i segni di sviluppo compaiono prima degli 8 anni nelle bambine e prima dei 9 anni nei bambini. È molto più frequente nelle femmine. È dovuta all’attivazione prematura della secrezione ipotalamica di GnRH (ormone che stimola il rilascio delle gonadotropine) con conseguente produzione anticipata di ormoni sessuali. La pubertà precoce ha una bassa incidenza (0,1-0,6% della popolazione generale) ed è pertanto una malattia rara.

Quali campanelli d’allarme possono far sospettare una pubertà precoce?

Nelle bambine, il primo segno è rappresentato dalla comparsa del bottone mammario (telarca) a un’età inferiore a 8 anni. Possono essere presenti anche altri segni di pubertà, come comparsa di peluria pubica (pubarca) e ascellare, accelerazione della crescita staturale, sudorazione acre, modifica dei genitali, acne, seborrea.

Nel maschio il primo segno è l’aumento del volume dei testicoli, cui si aggiungono l’aumento di volume dello scroto e del pene e l’accelerazione della crescita staturale. Telarca e pubarca prematuri possono indurre sospetto di pubertà precoce e quindi è necessario prestare attenzione a questi segni, soprattutto in bambini adottati (per i cambiamenti ambientali e nutrizionali e per l’assenza di informazioni sulla storia familiare precedente) e nei casi in cui ci sia familiarità per pubertà precoce, per inquadrare correttamente il problema. Infatti, se non diagnosticato e trattato, può compromettere la statura definitiva e creare problemi psicologici.

A chi rivolgersi?

Nel sospetto di pubertà precoce è necessario rivolgersi al proprio pediatra, che valuterà l’invio alla struttura specialistica. Il Meyer ha istituito un ambulatorio specialistico multidisciplinare con endocrinologi e ginecologi pediatrici dedicato a un tempestivo inquadramento diagnostico grazie alla valutazione ecografica.

Come si tratta?

Premesso che la pubertà precoce vera e propria è una malattia rara, una volta confermata la diagnosi il trattamento è mirato a bloccare la progressione dei caratteri sessuali per prevenire problemi di natura psicologica e migliorare la prognosi staturale. Gli ormoni sessuali inducono infatti una precoce saldatura delle cartilagini di coniugazione determinando una statura inferiore a quella prevista. La terapia consiste in un’iniezione intramuscolo mensile gestita autonomamente dalla famiglia per circa un anno e mezzo -due.

Si parla di un aumento dei casi: da cosa dipende?

Nell’ultimo secolo, il miglioramento dello stato nutrizionale, delle condizioni socioeconomiche e di salute ha determinato un progressivo anticipo dell’inizio della pubertà: circa 2-3 mesi ogni decade. Attualmente l’inizio della pubertà è attestato fra gli 8 e i 13 anni nelle femmine e fra i 9 e i 14 anni nei maschi. Con l’isolamento imposto dalla pandemia, abbiamo assistito a un aumento delle diagnosi di pubertà precoce: l’inattività, l’aumento dell’utilizzo di dispositivi elettronici, lo stress emotivo, l’incremento ponderale possono aver giocato un ruolo nell’anticipare i segni della pubertà.

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