Dubbi e risposte sul ciclo mestruale nelle adolescenti

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Erica Bencini, ginecologa pediatrica e dell’adolescenza dell’ospedale pediatrico Meyer.

Tra imbarazzo e pudore, i problemi di ciclo delle adolescenti rappresentano spesso, per le dirette interessate, un cruccio inespresso. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Erica Bencini, ginecologa pediatrica e dell’adolescenza dell’ospedale pediatrico Meyer.

Quali sono i problemi più frequenti del ciclo delle adolescenti?

Il primo ciclo mestruale è chiamato menarca e rappresenta una delle tappe più significative della maturazione puberale. Il problema più frequente del ciclo nelle adolescenti è la sua irregolarità: nel corso del primo anno dopo il menarca, il ciclo è irregolare nel 75% dei casi, mentre entro il terzo anno dal menarca il 60-80% delle adolescenti ha cicli di 21-35 giorni. Spesso è difficile, sia per le adolescenti che per i loro genitori, capire se queste irregolarità sono la conseguenza dell’immaturità fisiologica degli ormoni o possono essere dei segnali di eventuali disturbi.

Cosa si intende per “ciclo regolare”?

Il ciclo mestruale è definito regolare se viene una volta al mese – o meglio, ogni 24/40 giorni – e non importa che siano sempre uguali tra loro. Si parla invece di polimenorrea quando le mestruazioni sono troppo frequenti (con un intervallo tra un ciclo e il successivo inferiore a 21 giorni), e di oligomenorrea quando vengono troppo raramente (con un intervallo maggiore di 40-45 giorni). L’assenza sporadica del ciclo, per esempio in presenza di un cambiamento climatico, di una situazione di forte stress, o in occasione della fine della scuola (quando si cambiano i ritmi sonno-veglia), è da considerarsi normale. In tutti gli altri casi vale la pena fare approfondimenti, partendo dal medico curante, che potrebbe consigliarci una visita specialistica.

E se il ciclo è doloroso?

È un problema frequente: il dolore mestruale di solito inizia dopo due anni dalla prima mestruazione, quando l’ovulazione ha un ritmo più stabile. Bisogna rivolgersi al medico se il dolore non risponde ai normali antidolorifici (ibuprofene o paracetamolo), è così forte e persistente da non permettere di fare le regolari attività, è associato a nausea, vomito o diarrea. In questi casi esiste la possibilità che si tratti di endometriosi (e nelle adolescenti, più frequentemente, diadenomiosi), per cui è opportuno rivolgersi al ginecologo.

Quando la prima visita ginecologica e con quale frequenza?

Spesso si pensa di dover iniziare ad andare dal ginecologo dopo il primo rapporto vaginale: in realtà le Linee guida dell’American College of Obstetricians and Gynecologists raccomandano la prima visita fra 13 e 15 anni, per avere un punto di partenza per confronti futuri. Se la ragazza non ha ancora avuto rapporti, la visita consiste in un colloquio e in un’ecografia pelvica transaddominale, che valuta gli organi interni (utero e ovaie). L’ispezione dei genitali esterni è necessaria solo in caso di infiammazione o se la ragazza vuole essere rassicurata sulla loro “normalità”. Se la ragazza ha avuto rapporti, si può fare un’ecografia transvaginale che ci fa vedere meglio gli organi interni. La visita andrebbe ripetuta a cadenza annuale. Ricordiamoci che l’incontro con il ginecologo, per un’adolescente, è anche un’occasione preziosa per parlare di contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.

In pillole

  • L’irregolarità nel primo anno riguarda il 75% delle ragazze
  • Fra i 24/40 giorni il ciclo è regolare
  • La prima visita ginecologica? Fra i 13 e i 15 anni

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