Ci sono libri che sembrano lontani tra loro, nel tempo e nello spazio, ma in realtà dialogano e si rispondono a distanza attraverso tracce più o meno nascoste, lanciandoci messaggi che solo un occhio attento sa decifrare. Come se fossero, appunto, segnali di fumo. Con questa rubrica di Gutenberg, curata da Mira!, Gabriele Ametrano segue queste tracce, segnando per noi un sentiero di libri da scoprire o da riscoprire.
Questo numero è dedicato a qualcosa che, facendoci uscire dalla nostra zona di comfort, ci permette di scoprire, di conoscere, di aprire i nostri orizzonti: il viaggio.
Gabriele Ametrano: il viaggio
Se c’è un desiderio che questo periodo di emergenza sanitaria ha amplificato è proprio quello di viaggiare. Stare chiusi ci ha fatto sognare lidi e mete lontanissime. Alcuni, appena è stato possibile, sono partiti. Altri invece, forse ancora restii e insicuri nell’affrontare i confini con tutte le incertezze sanitarie del caso, hanno preferito rimettersi in moto lentamente continuando a sognare stando nei paraggi. Va tutto bene, l’importante è che la mente non si fermi.
Primi a farci viaggiare sono stati i libri, e lo sappiamo bene. Ci hanno portato lontani anche quando le quattro mura domestiche erano i nostri unici orizzonti. Leggere è stato salutare e ci ha insegnato che quelle pagine potevano essere il più importante viaggio che potevamo volere.
Le guide
Ma quando diciamo “viaggiare” dobbiamo almeno un poco sapere in quale direzione avviarci. Così, per gli amanti delle scoperte, esistono le guide. Le più conosciute e stimate sono quelle di Lonely Planet, marchio internazionale che in Italia viene pubblicato dalla casa editrice EDT di Torino. Oltre alle centinaia di guide in catalogo – di cui consiglio anche la meravigliosa Universo, per un viaggio interstellare – esiste una curiosa biografia dei fondatori di questo mondo di viaggi: Tony e Maureen Wheeler (EDT Edizioni).
I coniugi Wheeler sono stati viaggiatori e come tali hanno voluto in Un giorno, viaggiando raccontare la loro storia e la filosofia dei loro viaggi. Come sappiamo Lonely Planet propone sempre un turismo consapevole e nel pieno rispetto dei territori che si visitano: ecco, in questa pubblicazione saranno proprio i primi viaggiatori Lonely Planet ad istruirci e a dare un senso ai primi passi del nostro viaggio.
In alcuni casi però il viaggio è già deciso. Tappa dopo tappa il viaggiatore ha costruito il suo percorso, lasciando poco spazio alle deviazioni impreviste. Così accade oggi ma anche nel passato. Sono sicuro che molti di voi sentono spesso parlare di Grand Tour. Oltre ad essere un programma televisivo inglese di successo in onda anche nelle nostre tv, il Grand Tour era una possibilità per alcuni aristocratici e artisti facoltosi dell’Europa dal XVII secolo in poi. Possiamo dire che fu l’origine del fenomeno del turismo, allora totalmente sconosciuto. In tanti e in ogni campo artistico raccontarono nei loro scritti il loro viaggio. Goethe pubblicò la sua esperienza in Viaggio in Italia, il diplomatico Francis Bacon parlò del suo viaggio nel XVII secolo in Europa, oppure ne troviamo testimonianze in alcune pubblicazioni dello scrittore di viaggio per antonomasia, Mark Twain (per uscire un poco dal repertorio classico dell’autore, è affascinante il suo Ritorno in Italia).
Passaggi di dogana
Ma se il viaggio può aver ispirato artisti e letterati, può anche la letteratura essere fonte e percorso per il viaggio. Ed è proprio su questa linea che Giulio Perrone Editore, oramai da qualche anno, ha creato una collana “Passaggi di dogana”. In queste pubblicazioni l’editore ha chiesto ad alcuni autori di raccontare le pagine di altri autori del passato, passando però dalle città o i territori che sono stati simbolo delle loro pubblicazioni. Così troviamo A Londra con Virginia Woolf di Cristina Marconi, per conoscere la città britannica sulle orme dell’autrice simbolo della parità tra generi, o Firenze Mare di Simone Innocenti, alla scoperta del capoluogo toscano passando da Pratolini a Palazzeschi, da Dante a Dino Campana, in odore di un mare che non bagna la città ma si fa sentire ugualmente.
Il viaggio della meditazione
Esiste però anche un altro “viaggio” che un libro può insegnarci a fare. Ha forse tutto un altro significato ma sono convinto che non stiamo sbagliando strada. Il viaggio della meditazione. Fermi e concentrati, la mente intraprende il suo “viaggio” verso spazi e tempi di cui non siamo perfettamente coscienti.
Esistono migliaia di pubblicazioni che possono insegnarci a meditare e una ricerca veloce vi permetterà di scoprire sicuramente quello che fa per voi. Io vi consiglio della poesia. Le parole di Chandra Livia Candiani nella sua raccolta Il silenzio è cosa viva vi farà sicuramente viaggiare verso la meraviglia della parola e della profondità dell’animo. Lasciatevi andare e partite!
Buon viaggio!
Bibliografia
- Un giorno, viaggiando di Tony e Maureen Wheeler (EDT Edizioni)
- Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe (BUR Rizzoli)
- Ritorno in Italia di Mark Twain (Mattioli 1885)
- A Londra con Virginia Woolf di Cristina Marconi (Giulio Perrone Editore)
- Firenze mare di Simone Innocenti (Giulio Perrone Editore)
- Il silenzio è cosa viva di Chandra Livia Candiani (Einaudi)
Gabriele Ametrano
Gabriele Ametrano è nato a Roma nel 1978. Dal 2018 è il direttore del Festival La città dei lettori. Dal 2017 è Presidente dell’Associazione Wimbledon APS con cui ha ideato e cura il progetto La città dei lettori. Giornalista, ha collaborato con le pagine culturali del Corriere Fiorentino (dorso fiorentino del Corriere della Sera) e scritto per alcune riviste (Left, Indice dei Libri, VisitArt, Edison Square, MilanoNera). Dal 2016 al 2019 è stato Direttore editoriale della rivista Lungarno. Dal 2008 conduce il programma letterario Pagine in onda nel palinsesto di Rete Toscana Classica.