Sono emersi dal fango e dall’acqua bollente in condizioni quasi perfette dopo oltre duemila anni, destando stupore e meraviglia. Apollo, Fortuna, Iside e Igea, divinità quindi, e poi matrone e fanciulli, ex voto, bronzi anche di grandi dimensioni che erano nascosti in un deposito votivo a San Casciano dei Bagni, insieme a oggetti vari, migliaia di monete e iscrizioni, etrusche e latine, segno di osmosi culturale.
Suggestiva l’ipotesi che qui Etruschi e Romani pregassero insieme, mentre all’esterno infuriava la guerra. Tutto è perfettamente conservato, perché rimasto per millenni nel luogo del ritrovamento in condizioni anaerobiche, cioè in mancanza d’ossigeno che ha impedito l’ossidazione.
Siamo al Bagno Grande, la principale sorgente delle oltre quaranta che sgorgano a San Casciano dei Bagni, a temperature variabili fra i 37 e i 42°C. Una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni è avvenuta in questo piccolo Comune del Senese, sulle pendici meridionali del monte Cetona, al confine con Lazio e Umbria. La sindaca Agnese Carletti parla con emozione e orgoglio del «valore infinito di questo ritrovamento, che ha fatto il giro del mondo insieme al nome della nostra comunità che, grazie a questi bronzi, è ancora più consapevole della propria storia.
Come Amministrazione abbiamo investito sullo scavo (acquistando il terreno da un privato, ndr). È stato un lavoro corale che ha coinvolto Comune, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Siena, Arezzo e Grosseto, Università per Stranieri di Siena e Regione Toscana. Saranno poi gli archeologi a stabilire l’importanza dei bronzi e il loro valore storico e antropologico».
Tutta la comunità ha lavorato insieme per riportare alla luce questi splendidi reperti. Dove verranno esposti? Gongola, la sindaca: «Qui, a San Casciano, in un futuro museo per cui il Ministero della Cultura sta acquistando un immobile», il prestigioso palazzo cinquecentesco dove ora ha sede l’arcipretura.
A mollo fra i tesori
«Se l’immagina? I turisti qua a fare il bagno e poco distante giacevano questi tesori». A parlare è Irene Picchieri, presidente dell’Associazione Archeologica Eutyche Avidiena. Che prosegue: «In epoche remote i fedeli venivano a “bagnarsi” e a implorare la guarigione. Per ingraziarsi le divinità, offrivano loro in dono statue ed ex voto che riportano il nome delle famiglie nobili dedicanti».
La scoperta dev’essere stata una grande emozione: «Grandissima. Ero presente quando è emerso il braccio di una statua. E poi, uno dopo l’altro, come bolle d’aria che risalgono nell’acqua, altre statue, altri reperti».
Se il privilegio di assistere “in diretta” a questa eccezionale scoperta è toccato a pochi fortunati, in molti però potranno esplorare i luoghi del ritrovamento, grazie alle passeggiate archeologiche organizzate dall’associazione: un percorso di circa due ore per conoscere il “Santuario ritrovato”. Si comincia con la visita a Le Stanze Cassianensi, il museo che custodisce gli oggetti ritrovati durante la prima campagna di scavo condotta nel 2020. Poi una breve camminata conduce al luogo degli scavi, per ammirare l’altare dove venivano fatte le offerte prima di entrare al santuario, l’ingresso, due scale, la vasca grande in travertino e alcune colonne del santuario.
Dedicato ai soci Unicoop Firenze
Per i soci di Unicoop Firenze sono in programma visite esclusive gratuite.
Dicembre: domenica 4 e 18
Gennaio: domenica 8, 15, 22, 29
Febbraio: domenica 5, 12, 19, 26.
Alle ore 11. Percorso di circa due ore. Ingresso al museo “Le stanze Cassianensi” e passeggiata al santuario.
Le visite guidate potranno essere fruite gratuitamente dai soci Unicoop Firenze e Coop Amiatina. Massimo 2 posti per Carta Socio, oltre ad eventuali minori accompagnati.
Prenotazioni e informazioni:
Ufficio Turistico, piazza Matteotti 14
San Casciano dei Bagni (SI)
057858141
Orario: Venerdì 15 – 17; Sabato ore 10 -13 /15 -18; Domenica 10 -13 / 15 -18
In caso di impossibilità ad effettuare la visita a causa maltempo l’Ufficio Turistico contatterà gli interessati per proporre date alternative.