Ricordi a teatro con Marco Paolini

Marco Paolini mescola presente e passato nello spettacolo Boomers, ma senza nostalgia.

Nel bar della Jole si parla, si canta e si gioca, mentre Nicola, alias Marco Paolini, prova – come in un metaverso e come nel più classico dei videogame, dove a un certo punto si muore e bisogna ricominciare tutto da capo – a rivivere alcuni fra gli eventi più significativi degli ultimi 50 (e qualcuno in più) anni. Con Boomers il drammaturgo veneto, noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont, i monologhi di Teatro Civico e Ausmerzen, mette in scena il suo “ritorno al futuro” («ma senza nostalgia – precisa -, perché se c’è una cosa di cui ho orrore è quando si usa la chiave della memoria per giustificare la presunta superiorità di un tempo passato rispetto al presente») il 19 luglio al Teatro Romano di Fiesole. E lo fa recuperando i personaggi dei suoi Album, a cominciare da Jole, ex prostituta ed ex partigiana che gestisce un bar dove prendono vita conflitti, errori storici, occasioni perdute da una generazione che ha avuto un impatto pesante sul pianeta sia in termini ecologici che in termini tecnologici ed economici, ma ha anche prodotto menti brillanti, personalità, energie.

Un mondo tutto da scoprire per la generazione Z, cioè chi non ha compiuto 30 anni, che potrà usufruire dei 20 biglietti disponibili con lo sconto (a 12 euro invece di 25) grazie a “Under 30. Play the culture”, l’iniziativa di Unicoop Firenze che favorisce l’accesso dei giovani alla cultura, a spettacoli, mostre e concerti.

Quali sono gli eventi che sarà possibile rivivere con Boomers?

Svelo soltanto quello da cui prende il via lo spettacolo, cioè lo sbarco sulla Luna nel 1969 e la lunga diretta televisiva che durò 23 ore. Allora pensavamo che in breve tempo i viaggi sul satellite sarebbero stati alla portata di tutti e che la Terra sarebbe diventata periferica rispetto ad una vita altrove. Invece poi i viaggi spaziali e la storia hanno preso altre vie e la Luna è diventata un miraggio.

Perché ha scelto di ambientare lo spettacolo in un bar?

Perché il bar era il luogo dove si annullavano le differenze sociali e politiche, che pure erano forti e presenti nella società di fine anni Sessanta, ma lì le persone trovavano un senso di appartenenza che metteva insieme persino comunisti e democristiani e l’unica differenza era che la domenica i democristiani arrivavano al bar più tardi, dopo la fine della messa.

Un bar dove la musica non manca… ma che musica è?

Quella della Jole è frutto di una ricerca che mette insieme canzoni note e jingle pubblicitari d’epoca, insieme a brani creati appositamente per lo spettacolo da Patrizia Liquidara, che sarà in scena insieme a due musicisti. La musica rende tutto più leggero, più piacevole e ironico, mi aiuta a non infliggere memorie generazionali, ma piuttosto a far capire il mondo in profonda mutazione intorno a noi.

Se non c’è intenzione di revival perché intitolare lo spettacolo Boomers, parola ormai di moda per identificare la generazione dei nati fra il 1946 e il 1964?

Il titolo dello spettacolo non ha alcun legame con la generazione del baby boom, ha un significato tutto suo che non posso svelare. Si capirà assistendo allo spettacolo.

Eppure la memoria ha sempre avuto un ruolo importante nei suoi spettacoli…

Quello che non approvo è il mercato della memoria per rimpiangere qualcosa che non c’è più, il tentativo di molti di recuperare un tempo perduto con l’illusione di restare sempre giovani, senza mai capire la contemporaneità. Il teatro “civile” non è esclusivamente legato alla memoria, ma diventa tale quando è capace di ascoltare e, attraverso le giuste parole, offrire elementi di vitalità.

Allora celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica, che significato ha oggi?

Per me lo stesso che ha il 25 aprile e gli altri momenti di vita collettiva, nei quali dovremmo raccontarci che siamo ancora una società: ecco, il 2 giugno è il giorno in cui si canta in coro.

Under30

Quelli di Buffa e Paolini (11 e 19 luglio) sono solo alcuni degli spettacoli in programma al Teatro Romano di Fiesole che offrono prezzi scontati (con posti limitati) ai giovani che non hanno ancora compiuto 30 anni. Altre date previste Vinicio Capossela con Di qua, di là, di su, di giù il 9 luglio (15 euro, 20 posti), Irene Grandi con Io in blues il 12 (11,50 euro, 20 posti), Carmina Burana il 3 agosto (11,50 euro, 20 posti).

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