Il principe di Montparnasse

A cento anni dalla scomparsa, Amedeo Modigliani torna a Livorno. Al Museo della Città, ingresso ridotto per i soci Unicoop Firenze

A cento anni dalla scomparsa, il 24 gennaio del 1920, Amedeo Modigliani torna a Livorno, sua città natale, in una grande retrospettiva che presenta 14 dipinti e 12 disegni raramente esposti al pubblico, accanto a un centinaio di altri capolavori di artisti dell’epoca, suoi contemporanei e compagni di avventure a Parigi – dove si trasferisce nel 1906 -, da Chaïm Soutine a Maurice Utrillo a Andrè Derain.

Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” – fino al 16 febbraio 2020 al Museo della Città – riunisce opere appartenute ai due collezionisti più importanti che hanno accompagnato e sostenuto l’artista nella sua vita, Paul Alexandre e Jonas Netter.

Fra queste Fillette en Bleu, che raffigura una bambina di circa 10 anni il cui vestitino e il muro retrostante sono dipinti di un delicato colore azzurro; o Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne), che ritrae la giovane compagna, che deciderà di seguirlo nella morte, gettandosi da una finestra la notte dopo la scomparsa dell’artista, nonostante fosse incinta del secondo figlio.

O ancora il ritratto di Chaïm Soutine, suo caro amico durante gli anni parigini più difficili, e Elvire au col blanc (Elvire à la collerette) che raffigura la giovane modella Elvira, detta “La Chique”, entraîneuse di Montmartre, ritratta da Modigliani ben quattro volte, conosciuta ed ammirata a Parigi per la sua folgorante bellezza.

Di ritratti Modì (come familiarmente lo chiamavano i francesi) o Dedo (nomignolo invece toscano) ne ha realizzati centinaia. Dipinti che catturano, in pochi tratti, frammenti dello spirito di ciascun soggetto: quegli occhi divergenti, o i nasi irregolari, spiazzano lo spettatore, ma – come i visitatori della mostra potranno apprezzare – restituiscono l’essenza del soggetto ritratto. «In fondo, fare dei ritratti – è stato scritto a proposito di Modigliani – equivale a scegliere di dipingere se stessi».

La scomparsa, a soli 36 anni, lo fa entrare nella leggenda come mito romantico dell’artista geniale e trasgressivo, il “maledetto” dalla vita dissoluta, come scrisse anche Jean Cocteau: «Gravava una sorta di maledizione su questo nobilissimo giovane. Era bello. L’alcol e la sfortuna gli hanno imposto un tributo altissimo». Sarebbe voluto tornare a Livorno, Modì, e viverci con la sua Jeanne. Lo aveva detto agli amici parigini. Ma la sorte aveva altri piani per lui.

Museo della Città (piazza del Luogo Pio). Sempre aperta, dalle 10 alle 19 (venerdì, sabato e domenica fino alle 23). Ingresso 15 euro, audioguida 3 euro; per i soci riduzione di 2 euro e audioguida gratuita acquistando il biglietto direttamente al museo.

Info

0586824551, museodellacitta@comune.livorno.it www.mostramodigliani.livorno.it

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