Quest’anno è la 484ª edizione. A Foiano (AR) giurano che sia il più antico d’Italia: se ne trovano testimonianze in documenti del 1539, anche se assunse l’aspetto odierno negli anni ‘30 del XX secolo. Adesso è l’Associazione Carnevale Foiano della Chiana, composta da cittadini e appassionati, a proseguire la tradizione.
Alla preparazione partecipa l’intero paese, diviso nei quattro storici Cantieri:
- Azzurri (prediligono questo colore),
- Bombolo (dal titolo del primo carro nell’edizione del 1934),
- Rustici (per il loro carattere)
- e Nottambuli (il più recente, detto così perché un tempo il cantiere era gestito da giovani che ci lavoravano fino al mattino).
Spiega Marco Giramondi, responsabile comunicazione dell’associazione, che «anche i bambini si impegnano nel Cantiere, dove si azzerano le classi sociali: tutti sono uguali e tutti imparano qualcosa, a dipingere, a modellare la creta, a fare gli elettricisti». E nelle segrete mura dei Cantieri, vere e proprie “officine della cartapesta”, alla produzione collettiva partecipano semplici “manovali” e veri talenti artistici.
Per le strette vie
«Negli ultimi giorni si lavora quasi 24 ore al giorno – aggiunge -; è allora che prendono forma le maschere e i movimenti elettrici e idraulici che animano i quattro carri che, in una coloratissima tenzone, sfilano per le strade di Foiano». Quest’anno le domeniche dal 5 febbraio al 5 marzo.
Ecco un problema. Come far passare per vie a volte anguste carri che possono raggiungere dimensioni di 17 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 13 di altezza? Negli anni ciascun cantiere ha adottato accorgimenti tecnologici per cui, al bisogno, i carri si restringono, si innalzano e poi, passata la strettoia, tornano ad allargarsi, dispiegando la loro fantasiosa bellezza.
Fatica, competenza, entusiasmo lungo un intero anno, con l’ansia febbrile di terminare in tempo, ma alla fine un solo vincitore. Lo proclama una giuria, «imparziale – precisa Giramondi- perché il presidente del Carnevale contatta un notaio fuori della Toscana che sceglie a suo piacimento cinque giudici: un pittore, uno scultore, un giornalista, uno scenografo e un critico d’arte.
La prima domenica ogni carro sfila per dieci minuti esatti, sottoponendosi al giudizio della giuria. Scelto il vincitore, lo si annota su un foglio che finisce in cassaforte nella caserma dei Carabinieri, in attesa della lettura l’ultima domenica del Carnevale. La seconda domenica si svolge la gara delle Mascherate, e la giuria è scelta fra i professionisti del settore teatrale e sartoriale. La terza, quarta e quinta sfilata, carri e maschere insieme, sono per puro divertimento. Peculiare di ogni corteo è la Scoriandolata: in piazza, davanti e sotto le logge, a un preciso momento, tremila persone si tirano coriandoli in un cangiante e colorato brillio».
Giocondo è morto. Viva Giocondo!
Alla testa del corteo, seguito da carri, maschere e bande, Re Giocondo. All’inizio del Carnevale il sindaco gli consegna le chiavi di Foiano: ne diventa il monarca, assoluto ma buono, visto che regala ai sudditi, foianesi e non, evasione e divertimento.
L’ultima domenica, in chiusura, Giocondo fa pubblico testamento. È una sorta di bilancio dell’annata appena trascorsa e, per stenderlo in prosa poetica, si attinge alle chiacchiere del paese oppure a eventi nazionali. Poi il sosia-fantoccio del re muore bruciato: finisce il Carnevale, inizia la Quaresima.
«Novità di quest’anno – conclude Giramondi – il manifesto realizzato da Camilla Falsini, artista di fama nazionale, un’area espositiva per prodotti e ricette a chilometro zero, e la collaborazione con Aisa (Arezzo Impianti e Servizi Ambientali, ndr), per un carnevale ecosostenibile».
Per i soci Unicoop Firenze
Il biglietto per l’ingresso al carnevale costa euro 9 anziché 10 euro. La mattina, visite guidate al centro storico, alle mostre e al circuito robbiano.