Il 1° giugno si fa festa
Il maltempo aveva costretto a rimandare la festa, ma le Rampe il 18 maggio sono tornate a zampillare ugualmente davanti a tante persone che, nonostante la pioggia, hanno voluto assistere all’accensione delle fontane. Il 1° giugno si recupera la festa con gli eventi programmati: dalle 16 alle 20 laboratori per bambini, esibizioni musicali a cura della Scuola di Fiesole, il coro dei bambini di Venti Lucenti, il circo contemporaneo, e dalle 21.30 lo spettacolo di luci e suoni con performance di danza aerea.
Nel corso del pomeriggio visite guidate gratuite condotte da storici dell’arte (dalle 16 alle 19 con partenza ogni 15 minuti, senza prenotazione e fino ad esaurimento dei posti disponibili) lungo il percorso delle Rampe alla scoperta degli aspetti storici, artistici e naturalistici dell’intero complesso architettonico.
Le visite delle 16.30, 17.30 e 18.30 saranno riservate ai soci Unicoop e prenotabili in loco (al desk informazioni e prenotazioni) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Ispirazione europea
Come Parigi, Londra, Vienna. Quando Giuseppe Poggi progettò il piano di sviluppo urbanistico di Firenze capitale (1865-1871) aveva in mente i grandi viali e le immense piazze delle capitali europee, che aveva visitato qualche anno prima durante un tour di aggiornamento professionale. Per le Rampe, che dal 1876 collegano piazzale Michelangelo alla torre di San Niccolò in riva d’Arno, però, l’ispirazione guarda più indietro nei secoli. E in particolare alle grotte e ai fantastici giochi d’acqua che si nascondevano nelle ville dell’antica Roma e che gli architetti rinascimentali riproposero nei parchi delle dimore cinquecentesche.
Uno spazio di cui potevano godere tutti i cittadini, ricchi e poveri, e che rientrava nel sistema organico di verde urbano con cui l’architetto della nuova Firenze ha regalato gran parte del patrimonio di giardini pubblici tuttora esistente.
Dal declino al restauro
Purtroppo però la difficoltà di approvvigionamento idrico e la mancata manutenzione dei canali d’irrigazione fecero sì che, dopo non molto tempo la costruzione, i giochi d’acqua delle Rampe smisero di funzionare e con essi scomparvero gran parte delle specie botaniche che nella mente del Poggi avrebbero dovuto caratterizzare quella parete d’acqua e di verde. Infine, l’incuria degli ultimi decenni ha fatto sì che uno dei luoghi potenzialmente più attrattivi della città perdesse gran parte del suo fascino.
L’area e le strutture architettoniche sono state oggetto di un restauro partito lo scorso luglio a cura del Servizio Belle arti e dalla Direzione Ambiente del Comune di Firenze. Completamente riqualificati anche i percorsi che dalla torre di San Niccolò salgono fino a piazzale Michelangelo e che permetteranno di apprezzare al meglio l’opera restaurata. Il tutto per un importo di 2,5 milioni di euro completamente finanziati da Fondazione Cr Firenze, attraverso la normativa dell’Art Bonus.
«Le Rampe sono un luogo davvero magico per Firenze, una camminata straordinaria durante la quale ammirare il panorama dalla riva sinistra dell’Arno – dichiara il sindaco di Firenze, Dario Nardella -. Finalmente, grazie alla Fondazione Cr Firenze, abbiamo recuperato e valorizzato, come Firenze merita, questa porzione di città riportandola all’antico splendore».
«Crediamo sia stata un’idea davvero felice – sottolinea il presidente di Fondazione Cassa di Firenze Umberto Tombari – restituire alla città un luogo incantato che torna a essere visibile in tutta la sua bellezza. Assieme al Comune, abbiamo pensato di offrire una giornata di festa in cui i fiorentini si riapproprieranno di uno spazio di grande suggestione».
I numeri
400 metri quadri di apparati decorativi ricostruiti, 500 spugne originali risistemate, 30 quintali di ciottoli di fiume usati. E ancora 1200 piante acquatiche e semi-acquatiche ripristinate, 200 alberi e piante rampicanti e 27.000 litri d’acqua contenuti nella grande cisterna per l’approvvigionamento idrico che riattiverà la fontana e i giochi d’acqua.