Estate in città. Cosa fare? Se siete a Firenze, un’ottima idea per una giornata diversa è fare un tuffo…nell’arte, magari al Museo Novecento, facilmente raggiungibile anche per chi non abita in città perché situato vicino alla stazione di Santa Maria Novella, a pochi passi dalla fermata della Tramvia, dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo. La sede espositiva è l’antico spedale delle leopoldine di piazza Santa Maria Novella.
In questo periodo estivo sono diverse le mostre ospitate che potete visitare approfittando anche del 2×1 sul biglietto di ingresso riservato ai soci Unicoop Firenze. Eccone alcune.
Fino al 29 ottobre, “La città delle donne”, dedicata all’artista di Figline e Incisa Valdarno, Lorenzo Bonechi, a 70 anni dalla nascita. La mostra ospita 25 pere dell’artista che dialogano con la collezione permanente del museo.
Fino al 31 dicembre potete godervi “La terza dimensione” di MP5, l’opera site specific per il Museo Novecento a cura di Sergio Risaliti e Jacopo Gonzales, che parla alle moltitudine e mette in scena la sensualità dell’intimità, l’erotismo della differenza esibita con naturalezza e senza pudore.
Fino al 14 settembre, le sculture di Thomas JPrice. La mostra progettata per le sale di Palazzo Vecchio presenta opere scultoree di varia scala allestite all’interno della collezione permanente del museo civico. Al centro della mostra ci sono i due bronzi all’aperto, uno nel cortile del Museo Novecento e una scultura dorata di 3,6 metri di altezza che dialoga con le opere storiche in Piazza della Signoria.

Fino a 29 ottobre anche la mostra personale dell’artista e ambientalista americana Haley Mellin, riconosciuta per il suo impegno nella pittura e nella salvaguardia del territorio, fondatrice dell’iniziativa no-profit Art into Acres, che ha mobilitato artisti a sostegno della protezione di milioni di ettari di foreste primarie, grazie alla collaborazione con comunità indigene e locali, e a raccolte fondi guidate dal mondo dell’arte. La mostra fiorentina riunisce le sue opere e i suoi progetti ambientali, offrendo una riflessione intensa sulla loro interconnessione. Sottolinea l’impegno dell’artista nella documentazione diretta dei paesaggi protetti, attraverso dipinti di piccolo formato realizzati all’aperto, lavorando stagionalmente in studi naturali e riducendo le emissioni mediante la rinuncia a elettricità, riscaldamento e raffreddamento. In parallelo alla mostra, Haley Mellin ha avviato una collaborazione con il Museo Novecento per la rigenerazione del Giardino delle Leopoldine, che ha visto la piantumazione di circa 300 piante autoctone nel chiostro storico del museo, frutto di una ricerca sull’assetto originario e gli usi del giardino.