Sarà il fondatore di Slow Food Carlo Petrini ad aprire, il 26 maggio, i “Dialoghi di Pistoia”: fra i primi in Italia ad occuparsi delle tematiche legate al cibo, agli sprechi e alla sostenibilità, parlerà al pubblico della XIV edizione del festival di antropologia del contemporaneo in una conferenza dal titolo “Un pianeta prezioso”.
Il tema di quest’anno, “Umani e non umani. Noi siamo natura”, guarda alla interdipendenza dell’uomo con gli altri esseri, viventi e inorganici, alle azioni da intraprendere per lasciare a chi verrà dopo di noi un pianeta vivibile, e alla responsabilità degli adulti nei confronti dei giovani di oggi e di domani. «Davanti al grande tema dell’ambiente – dice la direttrice del festival, Giulia Cogoli -, del rapporto fra noi e la natura, o meglio ancora, del fatto che noi stessi siamo natura, è necessario porsi la questione non solo della responsabilità, ma di cosa si può fare concretamente, perché problemi così enormi e anche così avanzati rischiano di paralizzare e di dare un senso di impotenza. Per questo ho grande ammirazione per i ragazzi che protestano per l’ambiente: sono loro a trascinare noi adulti».
Cultura che serve
Le edizioni precedenti hanno registrato oltre 230mila presenze e ospitato più di 400 relatori: numeri importanti per un appuntamento che propone temi complessi, e che più che fornire risposte e certezze, pone domande. «L’approccio è proprio questo: offrire al pubblico un grande ventaglio di opinioni, suggestioni che poi sta al singolo portare a conclusione, magari anche attraverso un personale percorso di approfondimento che va ben oltre il festival. Anche i temi che abbiamo scelto negli anni sono sempre molto concreti, agganciati alla realtà. Proponiamo una “cultura che serve” e spero che le persone dopo tre giorni di incontri abbiano una cassetta degli attrezzi intellettuale più fornita, così da crearsi un’idea propria».
Fino al 28 maggio ci sarà l’occasione per ascoltare, fra gli altri, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e l’antropologo Marco Aime, in un dialogo dedicato al rapporto fra spiritualità e natura. Il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, alla sua VI edizione, va a Amitav Ghosh, antropologo e scrittore, secondo il quale la distruzione dell’ambiente è cominciata con il colonialismo: è con quest’ultimo, con la mancanza di rispetto verso gli altri esseri umani prima e verso la natura poi, che è iniziata quella furia devastatrice che ha finito per coinvolgere tutto il pianeta.
Delle pietre e non solo
Appuntamento particolare sarà quello con l’antropologa culturale Emanuela Borgnino e la sua conferenza dedicata a “La vita sociale delle pietre”: «Dei “non umani” fanno parte naturalmente gli animali e le piante, ma ci sono tante altre cose, e fra queste le pietre. L’antropologia le studia da sempre, sono centrali in molte culture – anche quella cattolica: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa” – e ce ne sono alcune in cui le pietre ad esempio viaggiano e si sposano. E quindi ci racconterà come anche le pietre possono entrare a far parte del nostro mondo naturale ed avere un ruolo molto importante per gli uomini». Altro appuntamento speciale con l’antropologa culturale Elisabetta Moro, che parlerà di esseri metà umani e metà no, con una serie di esempi, dalle sirene a Spiderman, di esseri in cui convivono, grazie alla fantasia di chi li ha inventati, i due mondi.
C’è poi il programma dedicato ai più giovani, che Unicoop Firenze sostiene da tempo, con una proposta di eventi, letture e workshop, che quest’anno ha come tema “Una è la Terra, noi siamo natura”. «Un vero e proprio mini festival – conclude Cogoli – che negli anni è cresciuto e che funziona molto bene. Uno stimolo per i bambini, un modo per permettere ai genitori di prendere parte agli eventi del festival, e anche un’occasione di dialogo fra grandi e piccoli, perché magari una volta tornati a casa potranno confrontarsi sugli stessi temi».
Info: dialoghidipistoia.it