Lo sapevate che alcuni dinosauri avevano un fitto piumaggio e che gli uccelli sono i loro diretti discendenti? È una delle meravigliose scoperte che si fanno visitando la mostra “Dinosauri” ospitata nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa alla Certosa di Calci. La mostra è stata inaugurata da alcuni mesi e rimarrà aperta fino al 15 febbraio 2026.
Realizzata dalla società Naturaliter, con la quale il Museo collabora ormai da anni, ha avuto la supervisione degli scienziati dell’Ateneo pisano, tra cui Chiara Sorbini, curatrice delle collezioni paleontologiche del Museo.
I preferiti dai bambini
Oltre venti dinosauri, alcuni dei quali in movimento, dallo spinosauro all’oviraptor, ricostruiti a grandezza naturale, hanno incantato i moltissimi ragazzi che in questi primi mesi hanno visitato la mostra con la scuola e con la famiglia. «Non ci aspettavamo un afflusso così massiccio: oltre 40mila visitatori da febbraio – confessa la dottoressa Sorbini -. Le visite guidate, i laboratori e le esperienze dirette coinvolgono molto i visitatori. Poi in estate avremo campi estivi e a settembre corsi di formazione per gli insegnanti».
Questo successo è il frutto della passione che i bambini hanno istintivamente per i dinosauri: ci sa spiegare il motivo? «Me lo sono chiesta anch’io – risponde Sorbini – e ne ho parlato con una pedagogista. La spiegazione che mi ha dato è che la fascinazione per queste creature gigantesche e misteriose, sulle quali però i bambini possono avere il controllo perché non esistono più ma sono riprodotte in giocattoli o modelli da museo, permette loro di superare le paure e in qualche modo diidentificarsi con questi animali perché, acquisendo conoscenze precise, non li temono più».
Prede e predatori sono in mostra con le loro caratteristiche: tutti molto simili i predatori carnivori, con le zampe posteriori più grosse di quelle anteriori e una dentatura spaventosa, molto più variegati i dinosauri erbivori, che presentano forme e fogge tra le più stravaganti. I modelli in mostra ripropongono a grandezza naturale i dinosauri come erano nel Mesozoico, alcuni piumati e altri no, e una scheda accanto a ciascuno di loro mostra l’immagine dei fossili reali, su cui si basa la ricostruzione.
Suggestioni da film
Da Jurassic Park in poi si sono moltiplicati i film a tema. Ma, secondo la dottoressa Sorbini, il più accurato è proprio il primo film di Spielberg, ispirato al romanzo di Michael Crichton. Qui, viene fatta una grande operazione divulgativa che ha fatto conoscere a tutto il mondo le nuove scoperte scientifiche sui dinosauri, nonostante qualche licenza narrativa. Ad esempio il velociraptor è raffigurato troppo grande e senza piume, in realtà più simile a un deinonico (letteralmente: unghie terribili).
Il cinema, da Spielberg in poi, ha comunque contribuito a dare un’immagine più realistica di questi animali, che fino agli anni ‘60 venivano immaginati come lucertoloni lenti e passivi, mentre invece erano svelti e dinamici. In particolare, i registi dei cicli di Jurassic Park prima e Jurassic World poi, si sono avvalsi della consulenza di paleontologi di fama mondiale e, se in Jurassic Park il velociraptor non aveva le piume, è stato perché nel 1993 la grafica computerizzata non era ancora abbastanza evoluta per rappresentarlo così.
La mostra sui dinosauri comprende anche video e oggetti tattili, come artigli e crani, che i bambini possono toccare. Con un unico biglietto potrete visitare la mostra, l’Acquario e l’esposizione permanente del Museo, che ha una splendida collezione di cetacei, fra cui la balenottera azzurra, l’animale vivente più grande al mondo, anche più dei dinosauri.
Se volete immergervi nel magico mondo dei dinosauri, avete tempo fino al prossimo anno e potete consultare il sito del museo per scoprire le prossimi iniziative. L’ingresso è ridotto per i soci Unicoop Firenze.
Per maggiori informazioni: msn.unipi.it