Diete per cani e gatti: meglio crudo o cotto?

I consigli del veterinario

Le mode alimentari si diffondono anche fra padroni di cani e gatti, che esattamente come noi vivono più a lungo rispetto a qualche decennio fa, anche grazie all’alimentazione. Per non sbagliare, può essere utile rivolgersi a professionisti che non solo conoscono i prodotti in commercio, ma che sanno personalizzare a seconda delle specifiche esigenze la dieta del nostro amico a quattro zampe.

«L’alimentazione ha un ruolo importante per la qualità di vita dei nostri amici animali e può aiutare a prevenire e curare le più comuni patologie metaboliche e degenerative – spiega Matteo Fiori, medico veterinario, consulente in nutrizione del cane e del gatto -. I proprietari, oggigiorno, possono scegliere tra diversi stili alimentari».

Si sente molto parlare di dieta Barf (bones and raw foods, cioè ossa e cibo crudo), di cosa si tratta?

Le diete a base di carne cruda sono molto diffuse, perché numerosi proprietari sono convinti che questa scelta assecondi la natura carnivora del cane e del gatto. La base scientifica ipotizza una maggiore digeribilità dei nutrienti dovuta all’interazione fra gli enzimi presenti nel cibo crudo e quelli digestivi. Tuttavia, sono stati descritti anche rischi nutrizionali e infettivi dovuti a questa dieta. È bene valutare insieme al nutrizionista veterinario, oltre ai reali benefici, anche i possibili problemi e confrontarli con altri tipi di dieta.

E poi c’è chi vorrebbe nutrire il proprio animale solo con alimenti vegetali.

Quasi sempre si tratta di scelte etiche. Ciò potrebbe essere condivisibile, ma bisogna tenere conto della fisiologia e delle peculiarità nutrizionali del cane e del gatto, che utilizzano le proteine come fonte energetica, in particolare quelle animali ricche di aminoacidi glucogenetici. Con qualche differenza: per i cani potrebbe essere adatta una dieta con la presenza di amidi, perché si sono adattati a digerirli (carnivori opportunisti, o “modificati”), mentre i gatti rimangono dei carnivori stretti. Tuttavia, l’impiego di fonti vegetali può essere necessario nell’affrontare, con successo, alcune patologie, come ad esempio l’urolitiasi da urati, o disfunzioni epatiche. In questi casi è fondamentale un adeguato bilanciamento della dieta, ma anche controlli clinici ed ematologici.

Pro e contro delle diete casalinghe?

Sono diventate l’alternativa alle commerciali e se ben formulate hanno dei grandi punti di forza. È importante sottolineare che richiedono tempo per la preparazione, una maggiore spesa economica e le necessarie conoscenze scientifiche per la formulazione. Eventuali modifiche, erroneamente considerate banali come, ad esempio, non pesare o sostituire gli alimenti, può provocare eccessi o carenze nutrizionali.

La maggior parte delle persone sceglie le diete commerciali. A cosa stare attenti?

Bisogna fare una distinzione fra “alimenti completi” e “alimenti complementari”, il primo soddisfa i fabbisogni giornalieri, quello “complementare” no (come gli snack). Poi ci sono diete formulate per gli animali sterilizzati, per quelli anziani, per gli sportivi, per i cuccioli… il mercato è ricco di alimenti differenziati. Esistono anche gli alimenti per “particolari fini nutrizionali”, quelli cioè che supportano la medicina nella cura di alcune patologie: per questi alimenti però è necessario il supporto da parte del veterinario o meglio del veterinario nutrizionista.

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