Non è raro che durante l’estate ci si senta stanchi e spossati. Caldo, umidità, eccessiva sudorazione possono influire sul nostro benessere psico-fisico. Perché? Scopriamolo con Carlo Maria Rotella, specialista in Malattie del Metabolismo.
Quali sono le cause della sensazione di affaticamento?
Anzitutto l’aumento della temperatura. A questo il nostro organismo reagisce attraverso la naturale termoregolazione con il sudore, che provoca perdita di sali e possibile abbassamento della pressione arteriosa. Tutto ciò può farci sentire particolarmente stanchi.
Quali sono i soggetti più a rischio?
I giovani che fanno sport e gli anziani. In ambedue i casi si può avere un bilancio idrico non adeguato con disidratazione. I primi non sempre mettono in atto una reidratazione adeguata, i secondi, invece, non avvertono bene lo stimolo della sete.
Qual è lo stile di vita corretto per questa stagione?
Le regole più importanti sono fare attività fisica di bassa intensità e di più lunga durata, al mattino presto o alla sera dopo il tramonto, e bere molta acqua per reintegrare la perdita di liquidi correlata con il riscaldamento muscolare. La dieta deve essere adeguata alla stagione evitando i cibi grassi e preferendo le carni bianche e il pesce. È utile far uso di cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione, distribuendo l’apporto calorico in maniera uguale nei tre pasti principali. Eliminare i superalcolici che provocano vasodilatazione e limitare l’uso di aperitivi e vino. Una raccomandazione che dovrebbe diventare tassativa soprattutto nei giovani.
L’uso degli integratori alimentari può essere utile?
Prima di pensare a un intervento con integratori, bisogna accertarsi che non vi siano altre cause come anemia, ipotensione o malattie della tiroide, per esempio. Escluso ciò, molti suggeriscono l’uso di integratori multivitaminici, ma occorre ricordare che tali prodotti contengono una miscela completa di tutte le principali vitamine, però a una dose inferiore a quella giornaliera raccomandata e quindi di scarsa utilità. Altri sostengono, per evitare la stanchezza o i crampi muscolari, sia indispensabile integrare la dieta con magnesio, potassio e vitamina B12. Soprattutto nel caso dei primi due, occorre far presente che, assunti ad alte dosi, soprattutto negli anziani, possono provocare effetti negativi a livello cardiaco o metabolico. L’assunzione di vitamina B12 non è pericolosa, ma è bene documentare un’effettiva carenza di queste sostanze. Diverso è il caso di chi pratica uno sport intenso, in queste circostanze la reidratazione dovrebbe essere fatta con delle apposite bevande che contengano anche glucosio, elettroliti e vitamine a basso dosaggio che sono state studiate per questo scopo.
Cosa ci dice della stanchezza associata a Long Covid?
La condizione di Long Covid è apparsa da poco tempo e il tipo di sintomi che può presentare è ampio e ancora non ben definito. La stanchezza è quasi sempre presente e può durare anche a lungo. Questa è dovuta ad una risposta immunitaria prolungata con produzione di molecole, chiamate citochine, correlate con l’infiammazione. Si stanno studiando alcune molecole per porvi rimedio. Una di queste, il palmitoiletalonamide, sembrerebbe in grado di ridurre questa risposta immunitaria abnorme. Inoltre, è stato pubblicato di recente sulla rivista “The Lancet” uno studio italiano secondo il quale l’uso di vitamina C associato a un amminoacido, la L-arginina, induce una protezione a livello dell’endotelio, migliorando le conseguenze a lungo termine. Anche in questo caso però è necessario affidarsi al medico per conoscere le dosi adeguate e non ai consigli che circolano nel web.