Anche una dentatura imperfetta può trasformarsi in una caratteristica che dona fascino. Ne sono un esempio numerosi vip che, pur con qualche difetto, mettono in mostra denti sempre bianchissimi. Ma cosa determina il colore dei denti? «I tessuti che li compongono – spiega Gaia Lopponi, odontoiatra -: il colore è dato dalla dentina, la cui saturazione aumenta con l’età, mentre lo smalto definisce la luminosità, che con il tempo diminuisce per la riduzione dello spessore dello smalto, condizionato anche da pigmentazioni interne ai tessuti duri del dente conseguenti ad alcune malattie».
Denti bianchissimi fai da te: è sicuro?
È rischioso usare metodi casalinghi per lo sbiancamento, come il bicarbonato sullo spazzolino: possono sembrare efficaci a breve termine, ma nel tempo determinano l’abrasione dello smalto dentale e un ingiallimento progressivo. I dentifrici e collutori in commercio possono aiutare per la presenza di agenti che aiutano a inibire la formazione delle macchie e della placca, ma evitiamo prodotti che contengono agenti abrasivi.
Come si procede per lo sbiancamento?
Prima di un trattamento, per una maggiore efficacia, è necessario sottoporsi a una seduta di igiene orale per ripulire i denti. Poi, dopo il trattamento, è indispensabile proseguire una corretta igiene domiciliare.
Quali sono le tecniche per denti splendenti?
Esistono due tecniche professionali sbiancanti: ambulatoriali e domiciliari (o combinate). Entrambe usano perossido di carbammide o perossido di idrogeno, ma una prevede l’applicazione domiciliare del prodotto con mascherine personalizzate, l’altra l’applicazione diretta in studio, e può essere coadiuvata da lampade per foto o laser-attivazione. La scelta della metodica è specifica in base al paziente e alle sue esigenze, sarà il professionista a indirizzare verso la più adeguata.
Il trattamento in cosa consiste?
Tutti i metodi sbiancanti fondano la loro efficacia sulla produzione di una reazione chimica che prevede la liberazione di ossigeno, che scinde i doppi legami presenti nelle molecole che determinano il colore, sostituendoli con legami singoli. In questo modo le molecole di pigmento non scompaiono, ma vengono suddivise in parti sempre più piccole, permettendo una diversa riflessione della luce che dona al dente un aspetto più bianco.
Per chi è adatto? Ci sono controindicazioni legate all’età?
Non ci sono limiti di età. Purtroppo, alcune discromie non rispondono al trattamento sbiancante. In ogni caso il paziente non deve presentare allergie ai componenti che verranno usati, non deve soffrire di secchezza della mucosa orale, né essere in gravidanza o allattamento, né presentare infiammazioni gengivali. Ci sono poi altre controindicazioni, come la presenza di restauri anteriori o gengive ritirate.
Consigli per il mantenimento?
Alcune sostanze che entrano in contatto con i nostri denti, come fumo, tè, caffè, vino rosso, nel tempo riducono la traslucenza ritrovata grazie al trattamento. Influenzano il colore del dente, pigmentandolo in modo reversibile, anche alcuni farmaci come il ferro e collutori ad alte concentrazioni di clorexidina. Ad uno stile alimentare sano, è necessario far seguire una corretta igiene quotidiana per conservare più a lungo il bianco del dente, perché l’uso corretto dello spazzolino aiuta a eliminare la placca, che ne riduce la brillantezza.