Come ricominciare al meglio la scuola e le altre attività

Intervista a Simone Mangini, vicepresidente dell'Ordine degli psicologi della Toscana

Filippo, 16 anni, dopo i primi due anni di liceo trascorsi fra false ripartenze della didattica in presenza e lunghi periodi a distanza, non è più riuscito a seguire le lezioni in classe perché l’ansia lo assaliva tutte le mattine appena sveglio. Sono serviti un intero anno con un insegnante privato e l’intervento di un professionista per superare il blocco che gli ha impedito di vivere bene la sua adolescenza.

Come lui tanti altri giovani alle prese con l’ansia, che sale al primo posto della classifica stilata dall’Ordine degli Psicologi della Toscana, seguita da problemi relazionali e depressione. Sono questi infatti i principali disagi che hanno spinto i più giovani e i loro genitori a cercare il supporto di esperti della psiche, con un incremento delle richieste di aiuto rispetto a prima della pandemia, in particolare per la fascia degli adolescenti, come dichiarato dall’81% degli iscritti all’Ordine.

Fra i disturbi più comuni anche autolesionismo, modifiche del comportamento alimentare, fobie sociali e dipendenza da sostanze e non solo. «Il mondo dei giovani ha subito in maniera più pesante le conseguenze di una situazione di incertezza dove misure di restrizione si sono alternate a periodi di maggiore libertà, ma sempre condizionata dagli sviluppi della pandemia» afferma Simone Mangini, vicepresidente dell’Ordine. Un periodo che è servito però a superare lo stigma e i pregiudizi nei confronti delle malattie della psiche, che spesso frenano le richieste d’aiuto e l’avvio di terapie per il benessere mentale.

Bonus psicologo

Dalla fine di luglio un aiuto in più lo dà anche il cosiddetto bonus psicologo. Fino al 24 ottobre è possibile fare domanda on line sul sito dell’Inps. Si accede dalla sezione “prestazioni e servizi”, ma è sufficiente digitare le parole “bonus psicologo” su un qualsiasi motore di ricerca e si viene indirizzati alla pagina giusta. Per inoltrare la domanda è necessario essere in possesso dello Spid (l’identità digitale) e di una dichiarazione Isee. Infatti il contributo è riservato a cittadini italiani con Isee non superiore a 50mila euro. L’importo del contributo dipende dalla situazione economica del beneficiario e può arrivare fino a 50 euro a seduta, per un massimo di 600 euro per persona, in caso di Isee inferiore a 15.000 euro. Fra 15.000 e 30.000 euro il massimo importo è di 400 euro, mentre con un Isee ancora superiore è di 200.

Per chi può essere richiesto il bonus? Per se stessi o per i figli. Il sostegno una tantum «non è la soluzione, ma un inizio – afferma Mangini -, il segno dell’attenzione della comunità verso i bisogni della salute mentale», come lo sarà in maniera più tangibile l’applicazione della legge regionale toscana che prevede l’inserimento di psicologi fra i servizi territoriali delle Case della salute e di comunità.

Osa o chiedi aiuto

Fra ansia e fobie sociali, per alcuni ragazzi il rientro a scuola e nella comunità dei pari dopo le vacanze rischia di diventare un incubo. «La paura di per sé è uno stato emotivo fisiologico e necessario perché ci mette nelle condizioni di reagire a situazioni di stress – spiega lo psicologo -. Quando però supera un certo livello diventa problematica, perché attiva pensieri di controllo contrari alla necessaria spinta di un giovane ad andare verso il mondo. Il mio consiglio è: muovetevi da un’apparente zona di comfort e affrontate le situazioni di stress. Ogni volta si diventa un pezzetto più forti e si riempie la valigetta personale di nuovi attrezzi per gestirsi nel mondo. Se poi la situazione di stress è troppo complessa e le preoccupazioni diventano ingestibili, è il momento di chiedere aiuto, perché per ogni problema c’è sempre una soluzione».

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