Le sempreverdi camelie, piante longeve e affascinanti, sono originarie di alcuni Paesi della lontana Asia e provengono principalmente da Cina, Corea e Giappone. Appartengono alla famiglia delle Theacee, come la Camellia sinensis da cui si ricavano le foglie per il tè. Apprezzate per la sensualità dei fiori, hanno foglie lucide di un verde intenso, decorative anche una volta sfiorite.
Fuori e all’ombra
Sono adatte unicamente alla vita all’aperto e si possono coltivare sia in grandi vasi sia in piena terra, dove potranno svilupparsi fino a divenire arbusti o addirittura veri e propri alberi. Prediligono posizioni ombreggiate, meglio se riparate dal vento, specie quello invernale, e terreni acidi perché sono, come le ortensie e le azalee, piante acidofile. Il consiglio è di preparare il substrato da soli impiegando compost, un po’ di torba e ramaglie di pino o castagno ben tritate.
Buona norma anche miscelare al terriccio pomice o altro materiale per favorire il drenaggio. Per le concimazioni si può scegliere la via chimica, usando appositi preparati da diluire nell’acqua dell’annaffiatura, o fare “all’antica”, nutrendo le camelie con stallatico maturo, solitamente a fine inverno.
Non necessitano di moltissima acqua: in estate si può irrigare a giorni alterni, in inverno possono bastare le piogge (se frequenti) per dissetarle. I sottovasi sono da bandire, così come l’acqua calcarea. Queste splendide piante hanno uno sviluppo tondeggiante, per cui gli interventi di potatura sono minimi e si limitano ad accorciare, eventualmente, i rami più lunghi: operazione, questa, da compiere dopo la fioritura.
Non solo colori
I colori delle camelie spaziano in tutti i toni del bianco e del rosa, fino al rosso molto scuro, al viola e al bordeaux; i fiori possono essere semplici, doppi e semidoppi, anche striati, bicolori o puntinati. Le varietà sono moltissime, in genere con fiori privi di profumo; negli ultimi vent’anni, però, gli ibridatori hanno regalato a questi fiori fragranze e profumi intensi.
Sono partiti dalla Camellia lutchuensis e l’hanno incrociata con altre varietà: il risultato sono piante con portamento lievemente flessuoso e con fiori profumati, come l’High fragrance o la Cinnamon scentsation. I profumi emanati ricordano il caprifoglio, la cannella o il tè; è interessante notare che il momento della giornata, il clima e il tipo di terreno influiscono sulla produzione e diffusione del profumo.
Per nobildonne e non solo
Le camelie toscane invece sono frutto dell’impegno degli ibridatori – in special modo fiorentini – che nel corso dell’800 si dedicarono al recupero di varietà ospitate nei giardini delle ville di Lucca, Pisa e Firenze. Sono ibridi di Camellia japonica, nota anche come camelia comune o camelia giapponese, dai cui semi si ricava un olio pregiatissimo. Piante robuste, crescono facilmente ma fioriscono dal secondo anno. Fra queste varietà, che molto spesso portano il nome di nobildonne o personaggi famosi cui furono dedicate, spicca l’Angela Cocchi con fiori doppi, color bianco candido e adornati di piccole macchie rosse, di tono acceso, che le conferiscono una straordinaria bellezza.
Mostra delle Antiche Camelie
A Sant’Andrea in Compito si celebra la tradizionale coltivazione delle camelie che in Lucchesia risale alla metà del ‘700. L’interesse per questa nuova moda botanica, facilitata da condizioni climatiche e del terreno particolarmente favorevoli, crebbe così tanto che si sviluppò una competizione fra i vivaisti nel creare varietà sempre più originali per le stupende ville della zona. In tre fine settimana di marzo (11-12, 18-19, 25-26, dalle 10 alle 18) passeggiate, concerti, esposizioni, degustazioni e altro. Ingresso 5 euro nei giorni feriali e 8 euro sabato e domenica, gratuito fino a 14 anni.
Per informazione: camelielucchesia.it, info@camelielucchesia.it; 0583977188