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Natura pericolosa: le piante tossiche

Sono molte le piante tossiche, anche fra le mura di casa

Dobbiamo essere consapevoli che alcune piante, anche molto comuni, che magari coltiviamo o troviamo in natura, possiedono proprietà venefiche e sono quindi potenzialmente pericolose sia per gli esseri umani sia per gli animali.

Si stima che una pianta su cento sia tossica; queste specie infatti ospitano una serie di sostanze, costituite principalmente da alcaloidi, glucosidi, saponine, ossalati e resinoidi, in grado di provocare effetti avversi più o meno gravi. I meccanismi di produzione delle sostanze tossiche sono vari e diversi tra loro. Per esempio gli alcaloidi, come stricnina, caffeina, solanina, si formano tramite processi metabolici e servono più che altro come riserve energetiche per la crescita. Altre sostanze possono essere uno scarto dello stesso processo, oppure fungere da difensori e repellenti contro attacchi di insetti e parassiti. Possiamo inoltre affermare che la massiccia presenza nell’ambiente di sostanze inquinanti, pesticidi e concimi chimici possono indurre una pianta a divenire tossica.

Attenzione a foglie, frutti e rami

Gli elementi velenosi, in una pianta, si possono distribuire uniformemente in tutti i suoi tessuti o in parti specifiche: foglie, rami, frutti o fiori o nella linfa e nelle bacche. Quindi, considerato il rischio potenziale di alcune specie, e soprattutto se abbiamo bambini o animali che vivono con noi, è saggio predisporre in casa e in giardino piante sicure, evitando di coltivare specie più o meno tossiche. Si stima infatti che una percentuale fra il 4% e il 6% dei casi di avvelenamento sia causata proprio da ingestione o contatto con vegetali velenosi.

In genere si suddividono le varie specie in base al grado di pericolosità, con i seguenti criteri: tossicità lieve, media o grave. Alcune piante producono solo effetti locali come irritazione, gonfiore, dermatiti sulle parti esposte al contatto. Invece le specie a tossicità sistemica possono provocare intossicazione generale se ingerite, e le intossicazioni sono più o meno pericolose in relazione sia al grado di concentrazione dei principi attivi presenti sia alla quantità ingerita.

Belle ma fatali

L’elenco delle ornamentali velenose è piuttosto esteso, quindi citiamo alcune tra le più comuni, come ad esempio l’oleandro. I suoi rametti, le foglie e i fiori contengono un potente veleno: anche solo una foglia potrebbe indurre la morte di una persona. Le foglie dell’azalea, se ingerite, possono causare vomito e convulsioni, oltre a deficit visivo e stomatite. Anche alcune piante da appartamento sono pericolose; la bella Dieffenbachia può irritare la pelle e avere un’azione caustica: se disgraziatamente se ne masticasse una foglia, il cavo orale brucerebbe intensamente.

Utile sapere che la sostanza lattiginosa della stella di Natale è molto pericolosa. Questo fluido biancastro è rischioso sia ingerito sia per contatto cutaneo, soprattutto con gli occhi; quindi, bisogna prestare attenzione quando la accudiamo.

Fra le piante spontanee, ricordiamo che la profumata ginestra, se ingerita anche in dosi minime, può costituire un pericolo; quando la cogliamo non bisogna mai portare le mani alla bocca se non dopo averle ben lavate. I mughetti che popolano le zone del sottobosco contengono convallatossina e altri glicosidi velenosi, così come nell’elleboro sono presenti sostanze tossiche ad azione cardiaca che lo rendono pericoloso. Bulbi, innocui per l’uomo come quelli dei ciclamini, sono invece tossici per gli animali. Anche quelli di lilium lo sono e in questa specie pure le foglie sono tossiche per cani e gatti.

IN BREVE

  • Anche le bacche dell’agrifoglio sono pericolose per gli animali
  • I boccioli di ortensia, se ingeriti, possono creare problemi respiratori, cianosi e convulsioni
  • Se ci siamo intossicati, portare al pronto soccorso un campione della pianta

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