L’obesità è un problema tipico del XX e del XXI secolo che dagli umani si è spostato anche sugli animali d’affezione, ma le cui conseguenze sono ancora molto sottovalutate.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Eleonora Fusi, medico veterinario nutrizionista e ricercatore confermato presso l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Medicina Veterinaria), di parlarci di questa patologia.
Un problema culturale
«È prima di tutto un problema culturale tipico del nostro tempo – spiega la dottoressa -. Il sovrappeso viene percepito come sinonimo di benessere e di salute e non come una patologia. Se una perdita di peso mette in allarme, al contrario un aumento di peso non viene preso in considerazione. I proprietari quasi si offendono quando diciamo che il loro cane o gatto dovrebbe dimagrire, e se questo da una parte strappa un sorriso, dall’altra rende il nostro lavoro complicato. Molto spesso un cane o un gatto in sovrappeso vive con un umano che ha gli stessi problemi. Quando riusciamo, però, a far capire che si tratta di una malattia, spesso vediamo dimagrire entrambi. Bisogna parlare, chiarire i dubbi e trovare una soluzione assieme, piuttosto che lanciare solo messaggi allarmanti. Nella maggior parte dei casi, infatti, i nostri amici sono grassi per troppo amore. La parola “ridurre” il cibo getta nello sconforto i proprietari, per questa ragione spesso suggeriamo alimenti specifici a basso contenuto calorico per non diminuire le quantità. Lo stesso discorso vale anche per le diete casalinghe».
Ingrassano solo per un eccesso di quantità?
«Non solo, molto spesso offrire come premio degli snack, il cui contenuto calorico viene ignorato, o cibo allungato da tavola può contribuire ad aggravare il problema. Inoltre, come nel caso degli umani, spesso i nostri animali non passeggiano abbastanza. I gatti, specialmente nelle grandi città, non possono uscire liberamente, così come i cani hanno spazi e tempi limitati dalla vita urbana. Quindi in entrambi i casi è importante fargli fare attività fisica. I gatti, se non possono uscire, possono giocare in casa».
Queste convivenze, sempre più strette e profonde, talvolta possono alterare gli equilibri, e per quanto possa sembrare strano, di fatto stiamo passando le nostre nevrosi agli animali. Spesso anche loro, infatti, mangiano per stress.
Sembra poi che alcune razze siano più predisposte al sovrappeso: è davvero così?
«Non è solo una questione di razza, ma di buone o cattive abitudini. Mi spiego meglio: Golden e Labrador retriever, per esempio, che godono di una certa popolarità, sono stati selezionati per lavorare, ma spesso sono relegati nei salotti: così, inevitabilmente, ingrassano. Il consiglio che posso dare è quello di affidarsi a degli specialisti veterinari, in grado di valutare il quadro completo della salute di un animale».
Non è solo una questione di linea
Perché non è soltanto una questione di linea: l’obesità può portare con sé molti problemi, come quelli articolari, cardiaci, urinari e non da ultimo il diabete. Nei casi più estremi può essere utile la fisioterapia, ma piccole passeggiate quotidiane, attenzione alle quantità e alle calorie del cibo sono già delle buone premesse per costruire un rapporto sereno e sano con gli animali di casa.