«Osservare gli animali può essere un buon esercizio per comprendere le origini di alcuni comportamenti umani. È vero che la natura può essere talvolta crudele, ma spesso ha parecchio da insegnarci». Il professor Renato Massa, zoologo e divulgatore scientifico, ci racconta, per esempio, quanto sia praticata la gentilezza.
«Una regola abbastanza diffusa, sia tra individui della stessa specie sia tra quelli di specie diverse, è quella di stare alla larga dallo scontro ed evitare comportamenti che potrebbero diventare pericolosi. Il criterio principale è di essere gentili con il prossimo, e questo è appunto ciò che molti cercano di fare».
Una questione di genere
Il professore spiega che i soggetti meno propensi alla gentilezza sono quelli troppo potenti o convinti di una presunta superiorità. «Accade spesso che le femmine siano più gentili dei maschi e che le società in cui il comando è femminile siano più serene di quelle in cui sono i maschi al vertice del potere».
Una visione che inevitabilmente ci fa riflettere su come sia organizzata la nostra società e su quanto migliorerebbe se prendessimo spunto da questi esempi. «Basti pensare alla serenità dei branchi di elefanti, comandati dalla femmina più anziana e privi dei problemi che potrebbero derivare dai maschi adulti, che vengono prontamente espulsi quando, con il primo calore, portano tensioni nel gruppo – aggiunge Massa -. La controprova è data dalle società poligamiche delle otarie e degli elefanti marini, caratterizzate dal caos e da tensioni».
La natura però non è sempre romantica e talvolta ci sembra crudele. I comportamenti di alcune specie possono darci fastidio. Pensiamo, per esempio, alle battaglie all’ultimo sangue dei gatti quando sono in amore.
«Verissimo – aggiunge il professore – spesso il corteggiamento non fa rima con tenerezza, ma in altri è caratterizzato dalla gentilezza. Tra i pesci, le lucertole, gli uccelli e diversi mammiferi, il maschio si propone alla femmina con delicatezza, prudenza e attenzioni. Non ha importanza se il suo ruolo si limiterà a quello di un donatore di sperma per la fecondazione delle uova, oppure un fedele compagno a vita coinvolto in una serie di compiti importanti, come la costruzione di un nido e l’allevamento della prole. Se il maschio non risulta convincente, la femmina si limiterà ad allontanarsi e probabilmente il soggetto rifiutato non si permetterà di insistere».
Uccellini alla prova
Un esercizio di gentilezza tra gli animali lo possiamo osservare anche dalla nostra finestra. «Basta offrire agli uccelli selvatici in giardino una buona prima colazione a base di un pastone proteico, oppure una vasca per fare il bagno. Questa pratica igienica è importantissima per il loro piumaggio, che ha la duplice funzione di mantenerli al caldo (la temperatura corporea è di circa 40°C contro i nostri 37) e in perfetta efficienza, per consentire loro di spiccare il volo e mantenerlo. In questa vasca da bagno a cielo aperto si noterà che gli uccelli di taglia simile, che desiderano lavarsi, si metteranno in fila per usufruire, a turno, del servizio, senza entrare in conflitto con gli altri».
Un comportamento simile accade anche davanti alla mangiatoia. «In questo caso – spiega l’etologo -, la precedenza viene accordata agli uccelli più affamati, che sono anche più motivati. Le regole saltano quando si presenta un uccello più grosso, per esempio un merlo rispetto a un passero, che porterà un po’ di scompiglio tra quelli più piccoli. Quasi sempre si tratta diSpesso è un’agitazione temporanea perché, il più delle volte, gli individui di taglia diversa, dopo aver fatto conoscenza, dividono la mensa rimanendo a pochi centimetri di distanza».