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L'imperatore di Portugallia

L’imperatore di Portugallia

Autore Selma Lagerlöf

Casa editrice Iperborea, 2011

Pagine 280

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Arezzo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Jan realizza di avere un cuore che pulsa nel momento in cui prende in braccio sua figlia appena nata, che lui stesso deciderà di chiamare Klara Gulla; egli si accorge così di non aver mai vissuto veramente prima e da quel momento felicità e sofferenza trasformeranno nettamente tutto il resto della sua vita…

La citazione degna di nota

Così sono tornata indietro per mettere le vostre mani l’una nell’altra; e non lasciatele andare, tenetele ben strette per amor mio, finché tornerò a prendervi ciascuno per mano, come un tempo.

Le nostre riflessioni

La maggior parte di noi ha decisamente amato questo libro, apprezzando soprattutto come viene narrato il rapporto unico, esclusivo – e anche totalizzante – tra la figlia e suo padre. Ci è sembrato un amore capace di scaldare tutto! Una tra noi ha detto che questo amore tra di loro pare “come una culla”…

Quando la figlia deciderà poi di partire e smetterà di dare sue notizie per lunghissimo tempo, il padre inventerà e narrerà una storia diversa rispetto a quella che non sopporta; la nostalgia sarà per lui dolorosissima, qualcosa “gli si romperà dentro” e solo diventando folle si “riparerà”.

Un’altra tra noi ha poi detto: “per lui la figlia è un miracolo e quando il sogno s’infrange non può far altro che impazzire per poterlo conservare”…

Chi ha tanto amato questo libro ha inoltre evidenziato come il paese e le persone che vivono intorno a questo nucleo familiare (di cui fa parte anche la madre) dimostrino nei confronti dell’uomo una certa umanità e un certo rispetto, nonostante in certi momenti lo sbeffeggino.

Il linguaggio usato ci è parso poetico e mai banale, capace di descrivere i sentimenti in maniera intensa e forte e anche di parlare in modo bellissimo della pazzia.

Le persone che tra noi non hanno apprezzato il libro hanno detto che la storia non le ha coinvolte – né catturate o emozionate – spiegando che è sembrata loro “troppo una favola”, troppo poco attinente alla realtà.

Lo consigliamo a...

A tutte e tutti.

Le parole chiave del libro

Figlie

genitori

padri

pazzia

Svezia