Mentre è ormai chiara a tutti l’importanza di una corretta idratazione, cioè bere ogni giorno la quantità d’acqua necessaria a garantirla, meno chiaro è quanto, come e cosa bere. Complice un marketing a volte un po’ aggressivo, sono molti, infatti, i luoghi comuni che circolano quando si parla d’acqua.
Nel momento del fabbisogno
Volendo provare a fare chiarezza, ricordiamo innanzitutto che il fabbisogno totale giornaliero d’acqua raccomandato varia da 0,8-1 litro al giorno nei neonati fino a 1 anno d’ età, a 1,3 litri nei bambini di 2-3 anni e 1,6 in quelli da 4 a 8 anni, a circa 2 litri negli adolescenti e nelle donne adulte e anziane e 2,5 negli uomini adulti e anziani. Ma circa il 20-30% dell’acqua di cui abbiamo bisogno deriva dagli alimenti; dunque, mangiare quelli che ne sono ricchi come, ad esempio, frutta e verdura, è molto importante anche per garantire la giusta idratazione.
Si può, quindi, considerare adeguata una quantità d’acqua da bere pari a 4 bicchieri nei bambini da 1 a 3 anni, 6-7 nei ragazzi e ragazze fino a 13 anni, 7-8 in donne e uomini adulti e anziani.
Occorre precisare, però, che quando si parla di acqua non tutto “fa brodo”: si possono alternare acqua frizzante, aromatizzata non zuccherata, con frutta o agrumi in infusione – fette di limone, di cetriolo, un po’ di menta -, tè non zuccherato (deteinato per i più piccoli e meglio se preparato a casa per evitare un eccesso di dolcificanti), mentre è preferibile evitare bevande zuccherine, gassate e succhi di frutta, che non rappresentano un sostituto dell’acqua, anche se non zuccherati.
Non è vero che
E ora alcune precisazioni su luoghi comuni e opinioni diffuse senza fondamento scientifico. Innanzitutto, l’acqua del rubinetto non ha un livello di sicurezza inferiore a quello delle acque imbottigliate ed entrambe sono garantite per legge.
Certamente è importante, nel segno della sostenibilità, ridurre il consumo di plastica, preferendo bottiglie o borracce riutilizzabili da portare sempre con sé. E ancora: non è vero che l’acqua deve essere bevuta lontano dai pasti e non è vero che occorre preferire le acque oligominerali rispetto a quelle maggiormente mineralizzate, per mantenere la linea o curare la cellulite.
Così come non è vero che 1 o 2 bicchieri d’acqua tiepida bevuti a digiuno purifichino l’organismo: non c’è niente di male in quest’abitudine, ma non ha effetti particolarmente benefici sulla salute. Infine, non è vero che l’acqua gassata sia nociva, né quando naturalmente gassata, né quando addizionata con anidride carbonica.
Anziani a rischio
Le persone anziane devono rivolgere particolare attenzione all’equilibrio idrico, perché una serie di cambiamenti fisiologici le espone a un maggiore rischio di disidratazione. Con l’aumentare dell’età, infatti, diminuisce il senso della sete, ma diminuisce anche la quantità di acqua corporea, a causa della riduzione della massa muscolare.
Cala inoltre la funzionalità renale, che comporta un aumento delle perdite d’acqua. È dunque fondamentale stimolare gli anziani di famiglia a bere durante la giornata, ricordando che anche i primi piatti brodosi, come minestre e pasta o riso in brodo, rappresentano una preziosa fonte di liquidi.
Un’attenzione ancora più particolare va prestata, da parte delle persone che li assistono, agli anziani con difficoltà nella deglutizione o in caso di demenza o ridotta autosufficienza.
Articolo di Ersilia Troiano, dietista