Sono socio Coop da una trentina d’anni e mi sento parte attiva di una famiglia di cui condivido quasi sempre le scelte. A casa mia il volume (non il peso) maggiore dei rifiuti riciclabili è costituito dalla plastica, e in particolare dalle bottiglie di plastica. Non posso bere l’acqua del rubinetto per motivi di salute (devo bere acqua a basso residuo fisso e iposodica); quindi, acquisto come al solito le bottiglie di acqua minerale in plastica. Ma sono stufo. Mi sono informato presso un distributore di acqua minerale in bottiglie di vetro a rendere vicino a casa mia, ma il costo è molto elevato, decisamente non competitivo. Però forse una soluzione intermedia potrebbe esistere, e cioè la vendita, nei nostri supermercati, di acqua minerale in boccioni da 12 o 18 litri di plastica resistente a rendere. Insomma tipo quelli che si vedono nei dispenser degli uffici. Non è necessario usare i dispenser, ci sono sul mercato (e potrebbe commercializzarle anche la Coop) delle comode pompette a mano per attingere l’acqua dai boccioni e riempire brocche o bottiglie a casa, o direttamente i bicchieri.
Questa strategia potrebbe essere vincente: una confezione da 6 bottiglie da 2 litri pesa 12 kg, quindi il peso non sarebbe troppo diverso anche nel caso dei boccioni grandi; inoltre la filosofia del “vuoto a rendere” renderebbe più consapevoli e responsabili i consumatori, e li inserirebbe direttamente nella filiera del riuso.
Michele L. – Marina di Pisa
Stiamo sviscerando il problema da tempo e sotto tutti i punti di vista, ma non è facile dare una risposta soddisfacente. Detto questo, anche gli spunti del socio diventeranno immediatamente oggetto di riflessione: nessuno più di noi vuole cercare soluzioni che facciano sensibilmente diminuire la plastica nell’ambiente. Nel futuro prossimo passeremo a bottiglie con presenza di materia prima derivante da riciclo per il 30% del totale, una risposta parziale ma che va nella direzione che stiamo ricercando.