Le femmine di zanzara sono indubbiamente gli insetti più fastidiosi con i quali conviviamo nei mesi estivi. Che fare? Quali sono i rimedi efficaci e quali, invece, non funzionano proprio?
Sì ai repellenti sulla pelle e sugli abiti – In forma di spray, stick, braccialetti, salviettine imbevute, roll-on e creme. Devono essere applicati più volte al giorno seguendo le indicazioni sulla durata della protezione fornite dal produttore, e ravvicinando i tempi di applicazione in caso di sudorazione o bagni.
È importante non applicare su mucose e zone abrase, che possono arrossarsi e infiammarsi. Per i bambini di età inferiore ai 12 mesi, è meglio servirsi di preparati ad uso pediatrico.
Sì alle zanzariere– È una soluzione molto semplice ed ecologica, ma dotare tutte le finestre di casa di zanzariere costa abbastanza, anche se risulterà un investimento importante per tutelare la salute e preservare l’ambiente in cui si vive: infatti, oltre che dalle zanzare ci proteggono dall’ingresso di altri insetti volanti. Se non si ha la possibilità di dotare le finestre di zanzariere fisse, vengono in soccorso quelle specifiche per la zona letto o le culle e i lettini dei bambini.
No all’aria condizionata – Le zanzare hanno una grande capacità di adattamento, compresa l’aria fredda emanata dal condizionatore. Per indebolire la loro attività e renderle meno aggressive, bisogna scendere sotto i +20°C. In questo modo anche il ciclo delle larve, nate dalle uova deposte in casa, si dilaterebbe di qualche giorno.
Si tratta comunque di una temperatura decisamente bassa e poco sostenibile da mantenere nei mesi estivi, visto il notevole aumento dei consumi elettrici. Se poi la condensa del condizionatore finisce in un recipiente all’aperto, si rischia di favorire la nascita di larve di zanzara, perché rappresenta il luogo ideale per la deposizione delle uova.
Sì e no ai ventilatori – Il ventilatore può ridurre la presenza di zanzare e altri insetti perché la brezza che produce servirà a tenerli a bada: il vento infatti ostacola il loro volo. Ma anche in questo caso il consumo elettrico e la sostenibilità sono compromessi.
Sì a nebulizzatori e spirali fumogene all’aperto – Nebulizzatori automatici, candele, zampironi, spray a lenta evaporazione o insetticidi a base di piretro, sono da usare in condizioni di necessità all’aperto. In casa, a meno che non si arieggino le stanze prima di soggiornarci, meglio evitare.
Sì ad abiti chiari e larghi
Indossare capi di vestiario in fibre naturali, soprattutto per andare a dormire. Durante il giorno evitare abiti scuri e rossi, che pare attraggano maggiormente le zanzare.
Sì e no a piante antizanzare sui balconi – Le piante in giardino o in balcone sono un’arma a doppio taglio in estate: sono proprio i ristagni di acqua nei vasi a essere il luogo di riproduzione perfetto per le zanzare. Ad ogni modo con il loro odore possono risultare fastidiose per le zanzare, che tenderanno a stare più alla larga. Fra queste ci sono citronella, cedrina, calendula, erba gatta, gerani, lavanda e rosmarino.
E dopo le punture? – Il più semplice fra tutti i rimedi è il ghiaccio, ha un effetto antidolorifico e vasocostrittore che riduce l’effetto infiammatorio. Premere con l’unghia e circoscrivere la puntura con un anello è un antico rimedio che maschera temporaneamente il prurito. Usare le pomate a base di cortisonici solo in caso di necessità (se il ponfo è particolarmente esteso) ed evitare l’ammoniaca, che potrebbe ustionare la pelle. Evitare il più possibile di grattarsi.
Il sesso forte
A pungere sono solo le zanzare femmine perché le proteine del sangue sono utili per lo sviluppo delle uova, mentre i maschi di dimensioni più piccole preferiscono nutrirsi del nettare dei fiori.