L’alfabetizzazione sanitaria – obiettivo prioritario dell’Unione Europea nel quinquennio 2020-25 – indica la capacità di un individuo di accedere alle informazioni sulla salute che servono, elaborarle, farle proprie e comportarsi di conseguenza. Diventa fondamentale se quelle informazioni hanno a che fare con quello che mangiamo e ancora di più in una situazione fisiologica particolare come la gravidanza.
«L’obiettivo del nostro team di ricerca è mettere le gestanti nella condizione di fare scelte autonome, consapevoli e corrette quando si parla di alimentazione – afferma Guglielmo Bonaccorsi, professore di Igiene dell’Università di Firenze -. Per farlo è necessario trasferire cultura». Una cultura che passa anche dal disvelamento di qualche falso mito.
In due si deve mangiare il doppio – Falso
Partiamo dal dolce: il primo errore delle donne in gravidanza è quello di esagerare con lo zucchero per soddisfare le voglie improvvise tipiche del periodo. «Ma bisogna fare attenzione in generale all’eccesso calorico – spiega la dottoressa Mariarosaria Di Tommaso del Dipartimento Assistenziale Materno Infantile di Careggi -, che talvolta nasconde carenze nutrizionali». Accade con alcuni cibi ultraprocessati (alimenti confezionati che hanno subito ripetute lavorazioni industriali) che forniscono all’organismo un notevole introito calorico, ma contengono pochi nutrienti.
In pochi lo sanno, ma occorre stare attenti anche all’eccesso di sale, dal momento che l’ipertensione può avere conseguenze importanti sulla salute del feto e della gestante. Da controllare anche il sale nascosto, già presente all’interno degli alimenti.
Bisogna evitare il latte crudo – Vero
«È chiaro che il latte non pastorizzato è pericoloso per tutti, non solo per le donne in gravidanza: meglio scegliere latte pastorizzato o Uht, che vengono sottoposti a temperature elevate» sostiene Bonaccorsi. Le alte temperature infatti eliminano tutto ciò che c’è di vivo nel latte, soprattutto i patogeni batterici, come l’Escherichia coli, la listeria e lo stafilococco, che in gravidanza sono pericolosi. E per i formaggi? Quelli freschi o freschissimi a base di latte crudo possono comportare qualche rischio: «Ciò non vuol dire escluderli dalla dieta della gestante, ma conoscerne i rischi e le quantità consentite» conclude Di Tommaso. Con il parmigiano, che pure deriva da latte crudo, si può stare tranquilli, perché la lunga stagionatura e la presenza di sale contrastano la presenza di patogeni.
Bisogna sempre lavare frutta e verdura con disinfettanti – Falso
Basta tornare indietro nel tempo, a quando le nostre nonne lavavano l’insalata “in cinque acque diverse” prima di mangiarla, cioè facendo cinque passaggi in acqua cambiandola ogni volta. Il consiglio è quindi quello di lavare in maniera accurata frutta e verdura per eliminare tutti i residui terrosi, senza ricorrere necessariamente a prodotti chimici.
La carne deve essere cotta – Vero
Il crudo in gravidanza è sicuramente da evitare, soprattutto per chi è a rischio toxoplasmosi, «ma ciò non significa rinunciare obbligatoriamente a una gustosa fiorentina dalla provenienza controllata, perché il tipo di cottura ad alte temperature riduce il rischio della presenza di patogeni. L’hamburger invece va sempre cotto ben bene» precisano i ricercatori.
Vegan incinta
Per le gestanti vegane assume ancora più importanza una buona alfabetizzazione alimentare e, come suggerisce l’American Dietetic Association, meglio farsi seguire da un professionista che provveda a integrare laddove ci sia una carenza di alcuni nutrienti importanti.