Al via questa mattina, presso la scuola primaria Alberto Manzi di Montemurlo la piantagione del bosco didattico che verrà realizzato da Unicoop Firenze nell’ambito delle proposte educative 2022/2023. Dedicate ad affrontare tematiche attuali ed urgenti come ambiente, solidarietà, cultura e benessere, le proposte educative Unicoop Firenze quest’anno hanno presentato interessanti novità progettate sul territorio, con le scuole e le sezioni soci Coop.
Una di queste riguardava la creazione di un bosco didattico, nell’ottica di trasformare l’area verde intorno alla scuola in un laboratorio di biodiversità. Questa mattina l’avvio del percorso che vedrà interagire i bambini della scuola con il bosco, con l’obiettivo di farli accompagnare nella crescita e nelle attività didattiche e ricreative da un nuovo “compagno di giochi”. All’iniziativa erano presenti i bambini e le insegnanti della scuola primaria, “Alberto Manzi”, il sindaco di Montemurlo Simone Calamai, l’assessore alla pubblica istruzione, Antonella Baiano, l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli e Alfredo Corsino, presidente della sezione soci Coop di Prato.
«Abbiamo accolto con favore la proposta educativa di Unicoop Firenze. Si tratta di un progetto che va nella direzione di quella Montemurlo green nella quale crediamo con forza. A Montemurlo il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità sono valori che si imparano fin da piccoli ed è importante promuovere, anche nei processi educativi, il rapporto con la natura», Simone Calamai, Sindaco del Comune di Montemurlo.
«Attraverso la conoscenza di questo piccolo bosco, donato da Unicoop Firenze, i bambini potranno fare un’azione concreta per l’ambiente e sviluppare la loro consapevolezza sul tema. Attraverso l’osservazione del ciclo naturale degli alberi si porterà alla riscoperta della stagionalità», Antonella Baiano, Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Montemurlo.
“In questi giorni stiamo portando avanti la piantagione di alcuni boschi didattici per raccontare ai bambini cosa vuol dire veder crescere un bosco. Il progetto dei boschi didattici mette al centro la valorizzazione degli spazi all’aperto, riscoperti durante il periodo della pandemia, attraverso un modello molto efficace di co-progettazione con le pubbliche amministrazioni e le scuole. In ogni bosco didattico mette radici una nuova comunità di alberi e, intorno a questi, una nuova comunità di persone: partecipare a questa esperienza significa mettere i semi di nuove relazioni, fra le piante, fra le persone e fra l’uomo e la natura, con l’auspicio che possano accompagnare i bambini anche nella loro vita da adulti”, Tommaso Perrulli, Responsabile proposte educative Unicoop Firenze
“Siamo molto felici di partire con il progetto educativo del bosco didattico alla scuola Manzi di Montemurlo: insieme ai ragazzi e agli insegnanti abbiamo iniziato a piantare gli alberi che daranno vita alla zona verde che li accompagnerà nel loro percorso scolastico, è stata una mattinata in cui abbiamo visto l’entusiasmo negli occhi di alunne ed alunni, interessatissimi alle spiegazioni sugli alberi. L’obiettivo è che tutti in questo modo possano toccare con mano le tematiche ambientali, in un momento in cui la crisi climatica è la vera emergenza. Ringraziamo l’Istituto Comprensivo e il Comune con cui collaboriamo per portare sul territorio i temi dell’educazione ambientale”, Alfredo Corsino, Presidente della sezione soci Coop di Prato.
I numeri del Bosco didattico
- 32 boschi didattici realizzati e in fase di realizzazione (16 lo scorso anno, altri 16 nel 2022/2023) in 26 Comuni coinvolti
- mille piante forestali piantate
- circa mille mq di bosco piantato
- oltre 180 classi delle scuole primarie coinvolte per circa 4mila bambine e bambini
- dieci ore di proposta educativa/laboratorio che gli alunni di ogni classe hanno passato nella progettazione, piantumazione e cura del bosco didattico,
- per un totale di 200 ore di progetto a livello complessivo
- sette province toscane coinvolte, quelle in cui opera Unicoop Firenze
Il progetto
Scoprire il mondo della natura creando un boschetto nel giardino della scuola: un’esperienza di educazione all’aperto dove bambini e bambine possano sperimentare ritmi, tempi e segreti della natura, crescendo insieme e prendendosi cura l’uno dell’altro. Durante questo percorso ci sarà un coinvolgimento diretto in attività sensoriali, di ricerca, condivisione, scoperta e riflessione in piccolo gruppo. Questa esperienza è pensata per sviluppare affetto, cura e rispetto per la natura e per la comunità. Il progetto permetterà di: far acquisire consapevolezza delle trasformazioni stagionali e del concetto di tempo in natura; allenarsi alla cura delle nuove piante anche attraverso un’esperienza di cooperazione tra pari con un maggior ascolto e rispetto dell’altro e delle sue necessità; imparare ad ascoltare la lingua della Natura, a vedere le relazioni tra i diversi organismi e a prepararsi a costruire una conoscenza sistemica.
Come si compone il bosco didattico
Chiamato anche foresta giardino, il Bosco didattico è una coltivazione multifunzione in cui trovano collocazione alberi di prima grandezza, piante da frutto, erbe medicinali, ortaggi e tanto altro, in sinergia con le piante spontanee e gli animali. Gli alberi da frutto sono al piano superiore, mentre al di sotto ci sono arbusti di bacche commestibili, piante perenni e annuali. Insieme creano relazioni per formare un ecosistema in grado di ottenere elevate produzioni di cibo con meno manutenzione. II modello è composto da un modulo di 25 mq di 5 m x 5 m, da localizzare in base alle presenze arboree e arbustive.
Le specie individuate per la piantagione del bosco comprendono il tiglio, che garantisce in autunno – inverno una pacciamatura naturale con le sue foglie che degradandosi apportano azoto al terreno e diversi arbusti da bacca senza spine negli anni permetteranno la creazione di passaggi, cunicoli, percorsi in cui i bambini si immergeranno letteralmente nella foresta, oltre ad altre piante come melograno, corbezzolo, nocciolo, sambuco, ma anche mirto, rosa canina, alloro, timo serpillo, santoreggia e ginepro.