Anche nel mese che segna in modo netto il passaggio dalla bella stagione al clima più fresco, possiamo godere di tanti colori in giardino e sui nostri balconi. Sono tante le specie di piante ornamentali che sfoggiano i loro bei fiori in ottobre e non solo pansé, eriche e ciclamini. Una pianta di facilissima coltivazione per bordure e aiuole, ma che si adatta bene anche in vaso, è la Calluna: un piccolo arbusto sempreverde che produce molti fiorellini riuniti in piccole pannocchie. La specie spontanea, Calluna vulgaris, più conosciuta col nome di “brugo”, era un tempo molto diffusa anche in Italia. I colori sono moltissimi: dal bianco puro si passa al granata, attraverso i toni del rosa, salmone, lilla, viola, fino al rosso. Il fogliame può variare dal giallo chiaro al verde scuro, attraversando i vari toni color terracotta. La Calluna predilige posizioni soleggiate (anche aperte, perché tollera i venti), terreni ben drenati e annaffiature regolari; attenzione quindi ai ristagni idrici e all’eccessiva secchezza della terra. Il periodo di messa a dimora, una volta liberato il terreno dalle erbacce e arricchito con un poco di torba, è metà autunno o inizio primavera.
Tra le tante bulbose a fioritura autunnale, forse la più elegante è l’Anemone giapponese. Si tratta di piante di facile coltivazione, che si sviluppano bene se poste in piena terra. Prediligono zone semiombreggiate, terreni piuttosto soffici e ben drenati dove le loro radici possano svilupparsi senza ostacoli. Questi bei fiori possono comunque adattarsi anche in ampi contenitori di almeno trenta centimetri di diametro. Gli anemoni giapponesi impiegano in genere circa due anni per cominciare a regalarci abbondanti boccioli, poi diverranno una presenza costante in giardino. Le piogge autunnali garantiscono loro buona salute, ma se piovesse poco è bene annaffiarle un po’. Resistono bene al freddo, non altrettanto al caldo: nel periodo estivo, infatti, gli anemoni potrebbero disseccarsi completamente per ricomparire alle prime piogge di autunno. In presenza di clima molto rigido è consigliabile pacciamare il terreno.
Al genere Sternbergia appartengono una decina di specie di bulbose di piccole dimensioni, a fioritura autunnale, della famiglia delle Amarillidacee; simili nell’aspetto ai crocus, sono originarie delle regioni mediterranee e dell’Asia minore. Si trovano a volte allo stato spontaneo ma non è permesso raccoglierle, poiché si tratta di una specie protetta dalla convenzione Cites, che tutela animali e piante rare e in via di estinzione. Ma si possono acquistare i bulbi di Sternbergia lutea, meglio conosciuta col nome di zafferanastro, che tra settembre e ottobre regalano bei fiori a forma di coppetta, color giallo oro (attenzione ai piccoli bulbi, che sono tossici). Queste bulbose sono facili da coltivare poiché si adattano a ogni tipo di terreno, fosse anche secco o povero di sostanze nutritive, e raramente vengono colpite da parassiti e malattie; prediligono posizioni luminose e soleggiate, ma vivono bene anche vicino ad alberi e arbusti che portano fogliame leggero in autunno.