Degno corollario della grande mostra “Donatello, il Rinascimento” che si tiene a Firenze, in Palazzo Strozzi e al Museo del Bargello (19 marzo – 31 luglio 2022), è “Donatello in Toscana”, gli itinerari guidati alla ricerca delle 50 e più opere del “maestro dei maestri” custodite in 16 luoghi della nostra regione. È una occasione ghiotta e imperdibile – promossa da Fondazione Palazzo Strozzi e Città Metropolitana di Firenze, per conoscere meglio il mondo dell’artista.
Da Arezzo a Pisa
Andiamo a zonzo per la regione alla ricerca di capolavori. Ad Arezzo scopriamo che il fonte battesimale della Cattedrale accoglie il rilievo del Battesimo di Cristo, uno dei primi esempi di stiacciato donatelliano. A Pisa, nel Museo Nazionale di San Matteo, ci incanta il busto reliquiario di San Rossore in bronzo dorato, opera fondamentale perché inaugura il filone del ritratto rinascimentale in scultura. A Pontorme (frazione di Empoli), nella Chiesa di San Martino una terracotta policroma raffigura la Madonna con Bambino.
Eccoci a Prato: l’Opera del Duomo conserva il Pulpito (con gli angeli-spiritelli – di tradizione romana – ritratti in una danza irruenta) sorretto dal bronzeo capitello ispirato a motivi classici. Sempre a Prato, nel Museo di Palazzo Pretorio ammiriamo il piccolo tabernacolo in terracotta con Madonna, Bambino e Angeli. A Siena, due opere del Maestro sono nella Cattedrale: la Lastra sepolcrale del vescovo Giovanni Pecci e il San Giovanni Battista, un bronzo a misura d’uomo. Il Fonte battesimale nel Battistero è opera collettiva: Donatello realizzò il Convito di Erode, la statua della Fede, quella della Speranza e due Spiritelli. La Madonna del perdono nel Museo dell’Opera del Duomo è una rara testimonianza di un anziano Donatello scultore del marmo. Dello stesso materiale è la lunetta con il più giovanile Sangue del Redentore nella Chiesa delle Sante Flora e Lucilla a Torrita di Siena.
Ritorno a Firenze
Torniamo nel capoluogo. Il Museo di Orsanmichele custodisce i marmorei San Pietro e San Marco. Altre meraviglie sono nella Basilica di San Lorenzo nei cui sotterranei è sepolto l’artista: il Pergamo della Passione, il Pergamo della Resurrezione, la Cantoria dell’Organo e i capolavori della sagrestia Vecchia. Nella Basilica di Santa Croce, il ligneo Crocifisso, ricavato quasi per intero da un unico tronco, fu motivo di una disputa con Brunelleschi che per l’intenso realismo lo definì “contadino”. Ammiriamo inoltre l’umanissima Annunciazione e i due Spiritelli dell’Altare Cavalcanti.
Nel complesso dell’Opera di Santa Maria del Fiore c’è l’imbarazzo della scelta: citiamo l’impressionante Maddalena lignea, la Creazione di Eva (dolce il Dio Padre che abbraccia e sostiene la prima donna della Storia biblica), i pensosi Profeta barbuto e Profeta sbarbato, il maestoso San Giovanni Evangelista, la Cantoria con gli scatenati puttini danzanti e l’allucinato Abacuc, per la sua calvizie conosciuto come lo Zuccone.
In Palazzo Vecchio, la Sala dei Gigli conserva il gruppo di Giuditta e Oloferne. Nel Museo Bardini una terracotta policroma rappresenta una regale Madonna insieme a un vivace Bambino; l’antiquario Stefano Bardini la teneva in camera da letto. Terminiamo con la Chiesa di Santa Trinita, dove una Madonna col Bambino, prima murata sul campanile, impreziosisce la Cappella Davanzati.
Aiuto fondamentale per questa speciale mostra sul territorio, è la mappa tematica che lega i 16 luoghi. Assai ben fatta, gratuita e disponibile in formato cartaceo e on line, con la ricchezza di immagini è fondamentale per informarsi sui luoghi della mostra e per approfondire le opere esposte.
Info: donatellointoscana.palazzostrozzi.org
Visite guidate
Nei fine settimana dal 7 maggio al 31 luglio, sabato e domenica, sia la mattina che il pomeriggio, 26 visite guidate gratuite per i soci di Unicoop Firenze nei luoghi di Donatello; il biglietto di ingresso, l’eventuale costo della prenotazione e degli auricolari sono a carico dei partecipanti.
Info: 0550317740, lun-ven, 9-13 e 14-18