Buongiorno, ma che succede? Vendete ai soci il nuovo raccolto anche non italiano? Bel progresso; un tempo era 100% olio toscano, poi 100% olio italiano e adesso pure olio spagnolo e portoghese. Apprezzo la vostra italianità.
Antonio Z. – Montemurlo (PO)
La produzione olivicola per il 2018 fa registrare un calo a livello nazionale del 50% rispetto al 2017. In particolare per la produzione pugliese, che copre generalmente la metà dei volumi d’olio italiani, si preventiva una perdita di circa il 60%. La causa va ricercata nelle gelate tardive della scorsa primavera. Sul mercato quindi scarseggia l’olio italiano.
Diversa è la situazione in Toscana: quest’anno avremo un raccolto di ottima qualità e con quantità superiori allo scorso anno, anche se sempre sotto gli standard produttivi regionali che si aggirano intorno ai 200.000 quintali (quest’anno saranno circa 150.000).
Il problema dell’olio toscano, però, è “strutturale”: tali quantità non solo non coprono il fabbisogno regionale che si aggira intorno ai 400.000 quintali, ma addirittura più della metà viene esportata per ricavarne maggiori introiti. In sintesi l’olio toscano non è sufficiente per coprire le richieste neppure in un’annata piuttosto favorevole come il 2018. Per soddisfare ugualmente le richieste di olio dei nostri soci, quest’anno abbiamo pensato di differenziare la nostra proposta con una doppia promozione.
A dicembre sarà disponibile nei punti vendita di Unicoop Firenze il novello Fior fiore 100% italiano che ha le consuete provenienze, in prevalenza Puglia, Sicilia e Calabria, in dame da 3 litri (in affiancamento alla bottiglia da 1 litro). Già da novembre, però, sui nostri scaffali i soci hanno trovato la fiasca da 5 litri con olio proveniente da Portogallo e Spagna, paesi europei ad alta produzione olivicola.
Questo per garantire a tutti i nostri soci olio di qualità, con la consueta trasparenza sull’origine dei prodotti.