Cos’è?
È il frutto di un arbusto alto fino a 5 metri, dalle foglie di un bel verde lucente. Detta anche balaùsta, è una bacca sferica di varie dimensioni che quando è matura assume un intenso colore rossastro. La buccia, spessa e coriacea, custodisce un tesoro: numerosi semi (anche 600), ricoperti da una polpa succosa, di colore granato, dal sapore acidulo e dolciastro, ricchi di proprietà salutari. Da alcuni la melagrana è considerata un superfood (super cibo).
Dove si coltiva?
Proviene dall’area iranica-himalayana, ma da tempo il melograno è diffuso quasi ovunque come albero ornamentale di grande effetto con i suoi tronchi contorti, o per la produzione di frutti, soprattutto in Israele e Turchia. Della pianta non si usano solo i frutti: la buccia è utile per la concia del cuoio, se ne ricava anche un colorante giallo, apprezzato nei Paesi arabi per la produzione di arazzi. Dalle radici si estraggono coloranti utili nella cosmesi. Si impiega anche come pianta medicinale.
Quando è arrivata da noi?
È giunta in Europa insieme ai mercanti fenici. Fu apprezzato da Greci e Romani. Questi chiamarono il frutto mela Punica o mela di Cartagine, in riferimento all’area geografica di provenienza. Oggi, in Italia, uno dei maggiori produttori è la Sicilia, in particolare le zone di Marsala e Mazara del Vallo, dove si coltiva prevalentemente la Wonderful, una varietà di melagrana dalle ottime caratteristiche organolettiche.
Qual è il suo uso in cucina?
Si usa nelle macedonie o per preparare bevande, succhi ed estratti. La si abbina a verdure, cereali, frutta secca o cous cous, ma anche in risotti e arrosti, per un ulteriore tocco di sapore e di colore. L’industria conserviera la impiega nella produzione di marmellate, succhi e sciroppi.
Il punto critico è come estrarre i semi. In rete ci sono vari video esplicativi, ma il modo forse più semplice è tagliare il frutto a metà, rovesciarlo e, tenendolo con due dita, percuotere la buccia con un cucchiaio: i semi cadranno in un recipiente sottostante.
Solo in cucina?
Da millenni la melagrana ispira poeti e artisti, che l’hanno dipinta su tele, vasi e stoffe. Il Cantico dei Cantici descrive la tempia dell’amata «come spicchio di melagrana». Il Libro dei Re riferisce che melagrane erano scolpite sui capitelli del tempio di Salomone; qui officia il sommo sacerdote, le cui vesti hanno ricami che raffigurano questo frutto, uno dei sette che la Terra Promessa produce in abbondanza (insieme a frumento, orzo, fichi, ulivi, olio e miele), simbolo della benedizione di Dio. Anche il mito lo celebra: fu Afrodite a piantarne il primo albero a Cipro. Secondo un’altra leggenda, invece, il melograno è nato da una goccia del sangue di Dionisio caduta per terra.